MARTEDì, 05 NOVEMBRE 2024
77,038 ARTICOLI
Dir. resp.:Samantha Dell'Edera
redazione@borderline24.com

Per segnalazioni: +39 375 5535222
77,038 ARTICOLI

Direttore Responsabile: Samantha Dell’Edera
Per segnalazioni:
Cell. +39 375 5535222
Email: redazione@borderline24.com

Prestigioso finanziamento per l’Università di Bari nell’ambito di due progetti europei

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 10:45
Trapianto Di Reni X
Due finanziamenti per complessivi 720mila euro sono stati ottenuti dalla Sezione di Nefrologia del Dipartimento dell’Emergenza dei Trapianti di Organi (Deto) dell’Università di Bari, guidata dal prof. Loreto Gesualdo. Saranno disponibili a partire da questo mese nell’ambito di due programmi europei: “Imi 2 – Horizon 2020” ed “Erasmus+ – Partenariati strategici”. Il team guidato dal Prof. Gesualdo, che è anche preside della Scuola di Medicina e presidente eletto della Società Italiana di Nefrologia, ha vinto i due finanziamenti comunitari con due progetti.

rn

rn

Il primo si chiama “Biomarkers enterprise to attack diabetic kidney disease” (Beat-dkd) e ha l’obiettivo di scoprire, testare e validare nuovi biomarcatori utili per la diagnosi, la prognosi e la definizione dei meccanismi molecolari coinvolti nello sviluppo e nella progressione del danno renale nel paziente con diabete. Il Deto di Bari ha condiviso il progetto con 23 partner di importanza internazionale, ovvero le migliori scuole internazionali di nefrologia, come ad esempio le università di Oxford, di Yale e di Helsinki. “Beat-dkd” ha ottenuto dall’Ue 18 milioni per 5 anni, con possibile rinnovo per altri 5 anni. Con 640mila euro l’Università di Bari è nella top 5 degli atenei ad aver ottenuto il maggior finanziamento.

rn

Il secondo progetto, finanziato invece dall’Erasmus+, è “Renal molecular pathologist network” (Remap), anche in questo caso condiviso dalla sezione di Nefrologia del Dipartimento dell’Emergenza dei Trapianti di Organi dell’Università di Bari, capofila del progetto, con scuole di medicina olandesi, spagnole, cipriote, ceche e tedesche. Il progetto mira alla creazione di una nuova figura professionale: il patologo renale molecolare. Nonostante l’insufficienza renale cronica sia una delle più comuni malattie croniche degenerative, non esistono infatti in Europa corsi strutturati a livello internazionale sulla medicina renale di precisione. Il progetto propone pertanto un corso di alta formazione rivolto a 12 studenti delle 6 università europee del consorzio con il supporto di una società barese, Grifo Multimedia, che realizzerà la piattaforma e-learning su cui verranno messi a disposizione i materiali e i video didattici moltiplicando così la possibilità di diffusione dei risultati. In tutto 390mila euro il finanziamento ottenuto per 3 anni.

rn

“Sono risorse molto importanti, che avranno una doppia ricaduta sul territorio”, sottolinea il prof. Gesualdo. “Da un lato, infatti, permetteranno ai nostri giovani di specializzarsi nella medicina di precisione, dall’altro aumenteranno le possibilità di cura ai nostri sempre più numerosi pazienti affetti da malattia renale. Non solo: con Beat-dkd lavoreremo per poter prevenire, diagnosticare precocemente e curare il danno renale nei pazienti affetti da diabete. Fare sistema e raccordare competenze diverse in un virtuoso processo di sinergie per una innovazione ad alto impatto e con respiro internazionale ci permette di consolidare i rapporti tra il mondo della ricerca e quello imprenditoriale, attraverso il trasferimento di tecnologie sviluppate all’interno dell’Ateneo e la realizzazione di progetti comuni”.

rn

Il Prof. Gesualdo sottolinea che “tutto il team di ricerca, che vede impegnati giovani talenti, sta lavorando con team internazionali per mettere a punto protocolli di medicina renale di precisione per meglio diagnosticare e trattare le malattie renali che, quando evolvono, portano purtroppo il paziente verso l’uremia cronica e quindi al trattamento dialitico”.

rn

“Sono orgoglioso di aver allestito un “grant office” in grado di progettare, gestire e realizzare progetti complessi e in partnership con altre università europee. Questi ulteriori fondi ottenuti dalla Sezione di Nefrologia del Dipartimento dell’Emergenza dei Trapianti di Organi dell’Università di Bari confermano che siamo sulla strada giusta”.
© RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE RISERVATA - Borderline24.com
Ti invitiamo a usare i bottoni di condivisione e a non copiare l'articolo.

Bari, il Comune vara le nuove...

Consiglio comunale fiume quello di ieri sera: si è aperto con...
- 5 Novembre 2024

Migrante muore in ospedale, scoppia la...

È durata circa tre ore la protesta di alcuni migranti del...
- 5 Novembre 2024

Nomine nelle Partecipate a Bari, il...

"Fuori la politica dalle municipalizzate e spazio alle competenze", così in...
- 4 Novembre 2024

Travolta da auto pirata mentre è...

Una donna di 70 anni è deceduta dopo essere stata investita...
- 4 Novembre 2024