Continuano le difficoltà per gli operai della fabbrica tessile Natuzzi. 335 dipendenti dello stabilimento di Ginosa sono stati licenziati e ora sono in cassa integrazione a zero ore fino al prossimo 16 ottobre. Una situazione per loro ormai insostenibile.
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Un sit-in di protesta davanti alla Regione
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Gli operai hanno quindi organizzato domani dalle 10 un sit-in davanti alla sede della Regione Puglia sul lungomare per protestare contro i piani di mobilità e licenziamento avviati dall’azienda di Santeramo in Colle. Il loro obiettivo è parlare con l’assessore regionale al Lavoro Sebastiano Leo e con il presidente della task-force regionale per l’occupazione Leo Caroli, già assessore al Lavoro nell’ultima giunta Vendola, così da poter trovare una soluzione. Il piano di mobilità era stato annunciato lo scorso 25 luglio e a poco sono serviti gli incontri dei vertici al Mise dello scorso martedì 6 e venerdì 9 settembre.
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I sindacati: “Situazione tragica”
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“La situazione è passata da drammatica a tragica”. Così l’Usb, l’Unione sindacale di base, ha commentato l’ultimo piano di mobilità dell’azienda, denunciando al contempo di essere sempre stata esclusa dai tavoli istituzionali e delle trattative. L’Usb chiede anche che siano utilizzati “gli importanti finanziamenti pubblici, ricevuti dal ministero dello Sviluppo economico, la Regione Puglia e la Regione Basilicata”. Un importante stanziamento di fondi, 38 milioni di euro, era stat infatti concesso a settembre dello scorso anno alla Natuzzi. Soldi che non sono serviti ad impedire il licenziamento degli operai.
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La denuncia del sindacato tocca poi anche gli ammortizzatori sociali, in particolare il contratto di solidarietà, definito “non solidale” visto che non ne hanno potuto usufruire le oltre 300 persone in cassa integrazione, trasferite allo stabilimento di Ginosa “inattivo già da anni”, che poi lo scorso 26 luglio scorso sono finite in mobilità.