Oggi pomeriggio si sono svolti i funerali della giornalista Fortunata Dell’Orzo, la collega che ci ha lasciati dopo aver combattuto per due mesi contro un tumore. Questo il ricordo di chi l’ha conosciuta, Michele De Feudis, che a lei dedichiamo.
rn
Sorridente e schierata. Ma soprattutto “giornalista”. Fortunata Dell’Orzo era così, amata o avversata, con una tempra unica e una capacità sorprendente di cogliere le mollezze del potere, svelandole nei suoi articoli.
rn
Nella professione, che interpretava carnalmente, aveva vissuto stagioni di straordinaria intensità: con TeleBari interpretò in pieno lo spirito delle Tv libere, tra microfoni aperti e una visione di servizio che è ancora la cifra dell’emittente cittadina. In prima linea nei grandi avvenimenti, raccontò lo sbarco del Vlora con un pathos unico, oltre a seguire le vicende politiche della città con piacevole faziosità. Del resto era comunista, sposata con un professore angolano, e già per questo anticipava gli attuali schemi del mondo globalizzato.
rn
Dopo la televisione si cimentò in esperienze su media cartacei lontani dal suo retroterra culturale di riferimento, tra Puglia d’Oggi e PugliaIn. Su Puglia d’Oggi, media fondato ai tempi del Msi e poi diventato progressivamente di centrodestra e poi finiano, componeva una coppia assolutamente originale, vera penna rossa, con il giornalista liberale Tommaso Francavilla. Entrambi all’opposizione della nascente Primavera vendoliana. Aveva fondato il primo quotidiano digitale del capoluogo regionale, Barilive, era passata a Go-Bari e infine al Quotidiano Italiano.
rn
Appassionata di J.R.R. Tolkien, frequentava i raduni degli amanti degli Hobbit, era legata ai riti tradizionali della sinistra barese, pur distante dall’ultima versione governativa che ha caratterizzato l’ultimo decennio. Ha combattuto l’ultima battaglia con il consueto piglio e lascia su questa terra marito e figlio amatissimo.
rn
Del suo stile popolare, partecipato, vicino agli ultimi, precursore di una differente narrazione attenta alle cittadinanze, sentiremo senza dubbio la mancanza. Insieme al suo sorriso e al suo essere scomoda, per mestiere. Da giornalista.