Il Bari inizia la nuova avventura stagionale con una sconfitta. Bruciante perché ha messo in evidenza i limiti del cantiere di Stellone, al cospetto di un Cittadella non stratosferico ma solo ordinato e puntuale nelle ripartenze.rnrnI pugliesi pagano il momento di black-out ad inizio ripresa, con i due centrali in trance e il filtro a centrocampo saltato senza difficoltà da Chiaretti e compagni. Le reti di Pascali e Litteri sono il risultato di una retroguardia poco protetta e di errori madornali in marcatura. La fiammata con gli ingressi di Ivan e De Luca dura poco. Il rigore di Maniero illude i sedicimila del San Nicola, perché il Bari non mostra mai di avere la forza di mettere nell’angolo i veneti. L’espulsione di Romizi taglia le gambe alla squadra. I fischi finali dello stadio completano una prima giornata da dimenticare in fretta.rnrnLa chiave tattica: reparti slegati e attacco poco pungenternrnNel Bari attuale manca chi cuce le distanze tra i reparti. Gli esterni sono stati troppo larghi, a volte estranei al gioco. Le punte non si riconoscono nel gioco corale. La difesa balla, distratta sugli inserimenti e lenta nelle chiusure. Allora basta l’organizzazione del Cittadella, con un pressing molto efficace, a mandare in fumo i piani di Stellone. Maniero è apparso troppo spesso in ritardo: è il bomber della squadra, deve subito ritrovare lo smalto perduto.rnrnPunto di forza: tanta qualità (in panchina)rnrnDe Luca e Ivan sono innesti di qualità. Hanno cambiato per un quarto d’ora il volto del Bari, dando brio alle folate offensive. In attesa della crescita di Martinho e Furlan, bisogna accontentarsi dell’ottimo esordio dello slovacco e della rabbia agonistica di De Luca. Nel 4-4-2, se non galoppano i cursori laterali, tutto diventa prevedibile.rnrnPunto debole: i nuovi non hanno ancora ritmo-partitarnrnStellone ha lavorato in ritiro senza Basha, Furlan e Ivan. Privo quindi del regista e di due esterni in grado di dare al collettivo i necessari cambi di ritmo. Ora gli ultimi arrivati dovranno imparare in fretta il credo dell’allenatore. Insomma il Bari ha bisogno di tempo per affermare la propria identità. O meglio. Per essere “squadra” capace di calarsi nella temperie della serie B.rnrnLa curiosità: meno spettatori della prima dello scorso anno, quasi gli stessi abbonatirnrnIl pubblico del Bari è esigente e scottato. Gli appassionati hanno fatto l’abbonamento. I tiepidi aspettano per sondare il clima e magari farsi sedurre da un colpo finale di mercato. Al San Nicola per l’esordio con i veneti gli spettatori sono stati 16228, con 7372 paganti e 8856 abbonati. Nello scorso torneo gli abbonati erano poche centinaia in più (9510), mentre i paganti furono molti di più (12280), per un totale di 21790.rnrn@waldganger2000
Bari (senza identità) affonda contro un Cittadella ben organizzato
Pubblicato da: Michele De Feudis | Mer, 22 Marzo 2023 - 10:37
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