“Sono sempre stato e sarò sempre contro la legalizzazione della cannabis”. Si schiera nel dibattito in corso nel paese sulla legalizzazione delle droghe come hashish e marijuana Massimo Cassano, sottosegretario al Lavoro ed esponente di Area popolare-Ncd.
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“In materia – spiega Cassano – non posso che condividere la tesi del procuratore capo di Catanzaro Gratteri sul danno minimo, e del tutto inconsistente, che con la legalizzazione si creerebbe agli imperi economici delle narcomafie, i cui proventi derivano dal traffico delle cosiddette droghe pesanti e di quelle sintetiche. Ma a mio parere ci sono altri rischi da tenere nella dovuta considerazione. Innanzitutto, pur nel rispetto delle varie posizioni espresse dal mondo scientifico, non si possono non sottolineare le tesi di illustri scienziati sui danni derivanti dall’uso della cannabis nell’età dello sviluppo. Non si può legalizzare ciò che fa male, lo Stato non può fare cassa a scapito della tutela della salute dei cittadini. E del resto personalmente sono un convinto sostenitore di norme ben più rigide dell’attuali anche per quanto riguarda la vendita di sigarette e bevande alcoliche”.
rnLe conseguenze della legalizzazionern
Per Cassano con la legalizzazione ci sarebbe un “sicuro aumento degli incidenti stradali in sui sarebbero coinvolti i giovanissimi, con un ulteriore aggravio del lavoro delle Forze dell’ordine e per il nostro sistema sanitario. Mentre con la possibile coltivazione di piante di marijuana in casa, si potrebbe creare un sistema di spaccio semiclandestino, purtroppo protetto e garantito dallo Stato, rivolto a chi per vari motivi non vuole o non può seguire i canali liberi della vendita”.