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Un immigrato, sul bus Stp nel tragitto tra Giovinazzo e Palese, ha prima cercato di derubare Mattia, un imprenditore edile, poi ha avuto una colluttazione e sceso dal mezzo si è denudato. Nella rissa con il giovane a cui aveva tentato di sottrarre un borsellino, il presunto borseggiatore ha anche morso il braccio della sua vittima. Durante la colluttazione si è aperta la cassetta degli attrezzi di Mattia, da cui l’immigrato ha preso una tronchesi con cui ha continuato a danneggiare il mezzo.
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L’uomo è poi riuscito a scappare, ma è stato bloccato a Giovinazzo dai carabinieri di Molfetta. E’ stato subito denunciato e sarà sottoposto a “Tso” per accertare lo stato delle sue condizioni psicofisiche.
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La testimonianza dell’uomo derubato
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A fornire dettagli sull’accaduto è la persone derubata ed aggredita, la cui testimonianza è stata raccolta da coordinatore regionale del gruppo politico “Noi con Salvini”, Rossano Sasso. “Ad un certo punto sul bus è salito un ragazzo di colore – ha spiegato Mattia – e ha iniziato a gridare: “Dio è grande! Io sono il serpente, io sono il diavolo”. Poi ha iniziato a colpire sedili e vetri, finché l’autista si è fermato per farlo scendere”. A quel punto l’uomo ha iniziato a infastidire i passeggeri. “Ha prima cercato di aggredire l’autista – prosegue Mattia -, poi di mettere la testa sotto la gonna di una signora seduta sul primo sedile. Infine è tornato dall’autista, colpendolo con calci e pugni”.
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Poi l’imprenditore edile ha provato a fermare la colluttazione. “A quel punto – spiega – l’uomo mi ha aggredito, mentre le donne molestate si sono rifugiate nella parte posteriore del bus. A quel punto siamo caduti sulla scaletta del mezzo e poi siamo rotolati fuori. Mi ha pure morso la mano. Poi con la tronchese che era caduta dalla mia cassetta degli attrezzi ha iniziato a distruggere i vetri del bus”.
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Secondo Mattia l’uomo non è però nuovo a questi gesti. “Già la sera prima – continua l’imprenditore – era stato notato dai cittadini di Giovinazzo mentre infastidiva alcune ragazze, che si sono salvate rifugiandosi in un bar”.