Sedicimila posti docenti persi in nove anni e con un numero medio di alunni per classe più alto della media nazionale, la Puglia avrebbe diritto a 3500 cattedre, che eviterebbero l’esodo dei docenti del Sud al Centro -Nord. È l’analisi della Cgil Scuola Puglia in risposta a chi ha considerato “ineluttabile” il trasferimento degli insegnanti, dato che due su tre di coloro che hanno fatto richiesta sono appunto meridionali.
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Il numero delle classi
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Per i docenti, il numero dei posti disponibili dipende innanzitutto dal numero delle classi. Il numero delle classi dipende a sua volta dal numero medio degli alunni distribuito in esse.
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tabella 1
rnrn
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rn |
rn
alunni rn |
rn
classi rn |
rn
Alunni/classe rn |
rn
Differenza rn |
Puglia | rn
618.242 rn |
rn
28.161 rn |
rn
21,95 rn |
rn
+0,7 rn |
Nazionale | rn
7.862.022 rn |
rn
369.913 rn |
rn
21,25 rn |
rn
Dati MIUR
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Quindi la Puglia ha una media alunni per classe più alta di 0,7 punti. Se si volesse recuperare il gap tra media regionale e media nazionale basterebbe dividere il numero di alunni per la media nazionale di 21,25 e si avrebbero ben 933 classi in più.
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Il numero dei docenti
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In Puglia, in soli nove anni, si è passati da 63.354 insegnanti del 2007/08 ad appena 46.759 del 2016/17 con un taglio di 16.345 posti di cui 540 solo nell’anno che sta per iniziare.
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Il riequilibrio dell’organico comporterebbe un aumento di 3.573 posti se, modificando le condizioni di partenza, anche alla Puglia si applicassero i parametri nazionali come si evince dalla seguente tabella.
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tabella 2
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docenti | classi | Docenti/classe | differenza | |
Puglia | 55.488 | 28.161 | 1,97 | -0,06 |
Nazionale | 751.563 | 369.913 | 2,03 |
rnDati MIURrn
Le conclusioni della Cgil
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Secondo quindi il sindacato, dopo un’analisi basata sui numeri, le 933 classi mancanti sviluppano un organico docenti pari a 1.838 posti. Numero che salirebbe a 3.573 se si applicasse alle 28.161 classi esistenti in Puglia la media nazionale di 2,03 docenti per classe.
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“Comunque sia – denuncia Claudio Menga, segretario generale Cgil Scuola Puglia – il credito di organico della Puglia, e di tutto il Sud, da solo basta a rivedere gli impietosi giudizi espressi di recente nei confronti dei docenti meridionali. Altro che vittimismo e pantomime: si tratta di legittime rivendicazioni. E’ troppo sperare che in questo Paese si arrivi, al Sud come al nNrd, a individuare e realizzare livelli di prestazioni tali da garantire uniformemente sul territorio nazionale identità di condizioni di partenza nell’erogazione dell’offerta formativa magari a cominciare dalla generalizzazione del tempo pieno e prolungato al sud come al nord? Si può sperare che, al Sud come al Nord, sezioni d’infanzia, classi a tempo pieno e prolungato, siano distribuite in egual misura in rapporto alla popolazione scolastica e non in base a previsioni di organico che condannano il Sud e la Puglia ad una condizione di subalternità formativa rispetto al resto del Paese?”.
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L’appello è alle istituzioni. “La Regione Puglia – conclude – deve fare la sua parte possibilmente in stretta connessione con le altre regioni meridionali e con i sindacati di categoria per fermare quanto sta accadendo”.