BARI – La Chiesa “condanna” quanto accaduto durante la festa dedicata a San Rocco a Valenzano, ma resterà l’unica “sentenza”: si perché carabinieri e Dda, dopo i primi accertamenti, non hanno individuato alcune reato penalmente rilevante. Così, la dedica della famiglia Buscemi, considerata contigua al clan mafioso Parisi-Stramaglia, impressa sulla mongolfiera lanciata in cielo la sera del 16 agosto al termine dei festeggiamenti non avrà alcun strascico giudiziario. Resterà, quindi, solamente una “brutta storia”, per usare le parole del sindaco della Città metropolitana, Antonio Decaro.
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L’anatema della Curia
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chissà se peseranno almeno le parole della Chiesa, che oggi ha preso le distanze attraverso una nota ufficiale che assomiglia ad una scomunica: “Dolore e condanna per la deprecabile vicenda accaduta durante la recente festa del Santo Patrono in Valenzano” vengono espressi dalla Curia di Bari-Bitonto, che manifesta la “propria totale estraneità all’accaduto, insieme a quella del parroco”. “L’arcidiocesi di Bari-Bitonto – prosegue la nota – esprime piena fiducia negli organi inquirenti affinché sia fatta piena luce sulla triste vicenda. Auspica che la magistratura possa poi intervenire secondo giustizia. Nel ribadire – aggiunge – che è sempre un atto blasfemo e motivo di scandalo quello di infiltrare messaggi criminali in manifestazioni religiose, la Chiesa di Bari-Bitonto si dissocia fermamente dall’opera di chi non ha nulla a che vedere con la sana religiosità popolare. Dio abbia misericordia di quanti sbagliano e sostenga i sani propositi delle persone buone”.
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Le indagini dei carabinieri
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Le indagini penali, in realtà, si possono già considerare concluse: l’intitolazione della mongolfiera alla famiglia di Salvatore Buscemi, su cui la Dda di Bari ha in corso diverse indagini, non costituisce – viene sottolineato da fonti inquirenti – un reato penale. L’inchiesta è ora nelle mani della Procura ordinaria, ed in particolare del procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno, per la contestazione di un reato punito con una contravvenzione, relativo alla mancata autorizzazione per il lancio delle mongolfiere. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri che indagano sull’episodio, quattro famiglie di Valenzano, tra cui i Buscemi, si sarebbero rivolte al Comitato feste patronali dicendo di essere interessate a finanziare il lancio di mongolfiere. Il Comitato li avrebbe quindi indirizzati ad una ditta di Capurso che avrebbe ottenuto 500 euro per ciascuno dei quattro aerostati lanciati durante la festa di San Rocco. Gli investigatori hanno già ascoltato i responsabili del comitato feste patronali di Valenzano e il titolare della ditta delle mongolfiere, i quali hanno confermato questa ricostruzione. L’unica violazione accertata riguarda l’articolo 57 del Testo unico sulla pubblica sicurezza relativo al lancio non autorizzato di mongolfiere che costerà un’ammenda di alcune centinaia di euro.
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La commissione Antimafia
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La vicenda, denunciata dal deputato del Pd Dario Ginefra, verrà sottoposta anche alla Commissione Antimafia parlamentare dallo stesso Ginefra. “Sarà mia cura – dice il deputato barese – chiedere al presidente Bindi di assumere la vicenda valenzanese come esemplare approfondimento della commissione antimafia per valutare l’opportunità di prevedere nuove misure che possano corresponsabilizzare i comitati feste patronali a svolgere una funzione attiva e collaborativa per prevenire il reiterarsi di tali episodi”.