La regina mondiale delle agenzie fotografiche è accusata dalla fotografa Carol Highsmith di essersi illecitamente intestata oltre 18000 scatti fotografici da lei realizzati e destinati al pubblico dominio. Getty Images, da sempre in prima linea per la difesa del diritto d’autore contro la pirateria online e i motori di ricerca anche a suon di carte bollate e richieste di risarcimento, si trova ora a doversi difendere dall’accusa di essersi impossessata di diritti d’autore sui quali non avrebbe alcun diritto nonché di averne tratto un beneficio economico.
rn
La fotografa è nota in tutto il mondo per la sua attività fotografica no profit e per aver messo a disposizione del pubblico, sin dal 1988, tutta la sua libreria fotografica –gli oltre 18000 scatti oggetto della contesa- con annessi diritti d’autore.
rn
Non mancano nella vicenda anche spunti di ilarità, in quanto, l’agenzia fotografica attraverso una società di copyright enforcement, la License Compliance Services, ha contattato la fotografa intimandole il pagamento di 120 dollari a titolo compensativo per l’utilizzo di alcuni di quelli scatti fotografici.
rn
Pronta la reazione del pool di legali della signora Highsmith, i quali dichiarano “Getty e associati non solo hanno chiesto illegalmente il pagamento dei diritti di sfruttamento a persone già autorizzate ad usare i materiali gratuitamente, ma hanno anche dichiarato in maniera fraudolenta di essere proprietari esclusivi del copyright su quelli scatti, minacciando cause contro chiunque avesse utilizzato tali materiali senza aver provveduto al pagamento di quanto dovuto”.
rn
Nell’attesa che la richiesta del pagamento di 1 miliardo di dollari per i danni causati al suo lavoro e soprattutto per i ricavi ingiustamente incamerati dall’agenzia arrivi davanti ad un giudice, un primo risultato pratico è già stato raggiunto dalla fotografa, le foto incriminate non sono più disponibili nel database di Getty Images.