Cari amici centauri un saluto dal vostro Max Boccasile. Oggi proseguiamo il nostro percorso iniziato nel precedente articolo, nel quale ho tentato di darvi dei piccoli suggerimenti pratici per non farvi rubare la moto, o quantomeno per rendere il più difficile possibile il lavoro a chi vuole rovinarvi la giornata.
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rnIn commercio esistono vari tipi di antifurti per le nostre moto e i nostri scooter, ma cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e capire qual è il miglior deterrente. Di certo il sistema giuridico italiano non scoraggia i malfattori infatti, grazie alle sue pene blande e i suoi cavilli, il più delle volte i ladri se la caveranno con una semplice multa che ovviamente non verrà mai pagata.
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Citando una nota pubblicità, potrei dire che “Prevenire è meglio che curare”…anche nel settore da noi esaminato.
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Facciamo una piccola distinzione tra scooter e moto. Di certo i primi sono più facili da sottrarre, ma in mancanza di sistemi di sicurezza anche una moto “vola” in un attimo. Bisogna sfatare il mito del ladro che collega i fili e mette in moto il nostro ciclomotore, adesso sono più organizzati, infatti con una pressione fatta sulla ruota o direttamente sulle manopole di guida, il malfattore riuscirà a spaccare il meccanismo di blocco del piantone più comunemente conosciuto come “blocca sterzo”. Una volta liberato la nostra moto potrà essere facilmente spinta da un complice su un altro ciclomotore e il gioco è fatto. Ecco perché è importante, se non fondamentale, l’utilizzo di sistemi di blocco esterno, ma ricordatevi che se la moto non è legata tramite una catena ad un punto fisso (un archetto dissuasore o una solida rastrelliera) i ladri che avranno intenzione di rubarvela lo faranno semplicemente caricando di peso il vostro motoveicolo su un furgone…il grosso del lavoro lo faranno in officina.
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Utilizzare sistemi antifurto non “dedicati” può riservarci brutte sorprese. Esistono in linea di massima due tipi di antifurto, quelli meccanici e quelli elettronici, i primi si dividono in tre categorie:
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- Bloccadisco
- Catene
- Lucchetti
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rnI più diffusi sul mercato sono proprio i primi, i bloccadisco. Il principio di funzionamento è semplice: si tratta di una sorta di “ganascia” a lucchetto che si fissa sul disco del freno della vostra moto mediante un perno in acciaio che penetra in uno dei fori di raffreddamento del disco stesso e grazie al suo volume, non permetterà alla ruota di effettuare un giro completo, quindi in teoria la vostra moto non si potrà muovere dal punto in cui l’avete parcheggiata. In teoria, si perché in pratica, questo genere di antifurto presenta due problematiche abbastanza serie: il 90% dei dispositivi messi in commercio si sgretolano tra le mani con una semplice leva meccanica, e il secondo difetto è che il più delle volte, grazie alle sue ridotte dimensioni, ci si dimentica di averlo inserito e si diventa protagonisti di rovinose cadute e di danni al mezzo che potremmo felicemente risparmiarci prestando solo un po’ più di attenzione.
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Hanno provato di tutto per scongiurare quest’ultima ipotesi, dall’utilizzo di colori fluo che lanciano un messaggio subliminale al cervello del conducente molto simile a: ”A DEFICIENTE RICORDATI DE ME ARTRIMENTI TE SFONNO A MOTO”, sino ad arrivare a tristissimi cavetti in acciaio armonico gommati giallo fluo che si collegano dal bloccadisco alle manopole dello sterzo…
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Tutto inutile purtroppo perché ho visto gente arrivare sulla sua moto e togliere infastidito quel “coso” fluo dicendo: ”Odio questi bambini che giocano con i coriandoli”, cappottandosi 2 secondi dopo essere partiti a fionda con il proprio scooter manco fossero alla partenza del Mugello.
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Una soluzione alternativa al rinchiudere la vostra moto all’interno dell’Area 51 per non farvela rubare potrebbe essere il famigerato “bloccacorona” che non è un provvedimento stipulato dalla camera dei lord per preservare il trono dei Reali di Inghilterra, bensì una specie di lucchetto in acciaio cementato che si fissa appunto alla corona della vostra moto (se avete uno scooter forse non sapete nemmeno dell’esistenza di questo pezzo).rnAl contrario del bloccadisco che può essere neutralizzato spaccandolo o semplicemente smontando gli otto perni che collegano il disco alla ruota stessa (una mano esperta ci mette molto meno di un paio di minuti), il bloccacorona, se di ottima qualità, il più delle volte scoraggerà il ladro dal compiere il furto. Per mettere a segno il “colpo”, infatti, dovrebbe tagliare con un flessibile sia la catena che la corona, la moto in questo caso sarebbe inutilizzabile e francamente darebbe all’occhio anche nel quartiere più malfamato del mondo una roba del genere.rnAl secondo punto del nostro elenco ci sono le catene, e qui si apre un mondo.rnTutte le ferramenta vendono catene, anche al minimarket sotto casa vendono le catene, pure Sant’Antonio faceva le catene…rnCatene in ogni dove, catene di tutti i gusti: “Bambini piangete che la mamma vi compra la catena”.rnIn commercio possiamo trovare catene simili a quelle dell’ancora del Titanic ma le cui maglie si strappano più velocemente di quelle che indossano le ballerine di lap dance nei locali di Manhattan, certo che se con 20 euro pretendete di comprare una catena che vi giurano sia fatta con lo stesso materiale con cui è stato costruito lo scudo di Capitan America…beh allora un po’ ve lo meritate che vi rubino la moto!!!rnLa catena è fatta di metallo (acciaio in teoria) e l’acciaio non è tutto uguale, infatti maggiore è la presenza di carbonio al suo interno, maggiore sarà la sua durezza, ma estrema durezza (agli impatti) è sinonimo di minore resistenza alle torsioni, quindi dovremo affidarci a un tipo di acciaio sapientemente testato per le nostre necessità.rnIl migliore è l’acciaio cementato, anche se questo termine ormai di uso comune non è propriamente corretto, dovremmo infatti definirlo “Acciaio Carbocementato”.rnQuesto tipo di Acciaio dato che contiene meno dello 0,2% in peso di carbonio, può accogliere altro carbonio nella sua superficie sino ad una profondità di 2mm.rnDopo essere stato sottoposto alla giusta lavorazione, questo tipo di acciaio assume delle caratteristiche perfette per il nostro utilizzo ovvero assume una superficie indurita esternamente (che resiste perfettamente all’usura e alle leve meccaniche), ma nel contempo mantiene un cuore di acciaio con un elevata tenacità.rnQuindi, quando il vostro “spacciatore” di catene di fiducia vi chiederà 300 euro per una catena e un lucchetto in acciaio cementato, non augurategli, pagandolo, che quei soldi li spenda acquistando medicine…vi sta semplicemente dando il meglio per la vostra moto !!!
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Proseguiamo in nostro viaggio nella sicurezza della nostra moto parlando ora di lucchetti. Di recente sul web impazza un filmato in cui si dimostra che con due semplici chiavi inglesi ci si mette meno di 10 secondi per forzare un classico lucchetto, quindi non abbiate il braccino corto e fatevi consigliare dal vostro negoziante di articoli da moto di fiducia. I migliori sono quelli che hanno il celebre “cilindro europeo” (quelli le cui chiavi vi ricordano quelle con cui chiudevate il lucchetto del vostro diario dei segreti, lasciateli stare perché così come vostra madre riusciva ad aprirli con un forcina per capelli, allo stesso modo i ladri riusciranno ad aprire il vostro lucchetto semplicemente sciogliendo un tappo di Bic e infilandolo nella serratura quando è ancora “bardotto”). Ricordatevi che anche la miglior catena al mondo, se chiusa con un lucchetto da quattro soldi, non resisterà molto, quindi accertatevi della solidità e della qualità dello strumento di bloccaggio che avete intenzione di acquistare.
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rnIn commercio esistono anche ottimi lucchetti blindati con sensore acustico che vi posso garantire si fanno sentire a decine e decine di metri di distanza.rnCome ho già accennato all’inizio di questo articolo, è consigliabile acquistare prodotti “dedicati” per la nostra moto, voi comprereste mai dei salumi in una cartoleria? Forse se siete vegetariani sì, ma normalmente non lo fareste, per questo è altamente consigliato acquistare prodotti specifici per un uso specifico.
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Gli antifurti elettronici oramai vengono installati di serie dai costruttori di moto, e sono del tipo “immobilizer”, ovvero sistemi che impediscono alla moto di accendersi senza la sua chiave originale. Tuttavia questo non scoraggia i lestofanti perché una volta sottratta la moto anche semplicemente caricandosela su di un mezzo, avranno tutto il tempo nel loro covo di sostituire il cilindretto della chiave e di rimappare la centralina a loro piacimento.
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Esistono anche sistemi di antifurto sonori (esattamente come quelli delle auto) solo che basta un gattino che vi sale sulla sella per far scatenare la nona sinfonia di Beethoven e nel giro di una decina di minuti potrete leggere “l’eterno riposo” alla vostra batteria.
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I migliori sistemi elettronici di antifurto sono quelli GPS, certo che se avete un vespone portatore sano di tetano, non so quanto vi conviene acquistare uno di questi sistemi, costerebbe molto di più della moto, ma se possedete una moto gioiello, la spesa varrà l’impresa.rnLa regola del C.S.M (come spendi mangi), è fondamentale nel settore degli antifurto e spendere qualche centinaia di euro per cose che possono evitare il furto del nostro mezzo, non la vedo una follia.
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Si chiude qui la parentesi di Borderbike sugli antifurto per le nostre moto. Spero di avervi reso un quadro quanto più completo possibile sui sistemi e sui metodi per evitare di rispondere a chi ci chiede se abbiamo la moto, con un:” Ce l’avevo…ma me l’hanno rubata”
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Un saluto a tutti voi fratelli bikers dal vostro Max Boccasile…rnBuona strada !!!