Sequestrati 130 mila litri di vino etichettato falsamente come Igp “Puglia” Pinot Grigio. L’operazione è stata condotta dall’Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole e dalla Guardia di Finanza di Treviso, su disposizione della Procura della Repubblica di Venezia. Eseguite 12 perquisizioni in imprese venete e pugliesi. Indagati due titolari di aziende vitivinicole della Marca Trevigiana, con l’accusa di frode in commercio aggravata e falso in registri e documenti.
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“Incredibile l’audacia di quanti sfruttano l’immagine del territorio e delle produzioni di eccellenza, ‘sporcando’ le pregiate denominazioni pugliesi e italiane”. E’ il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, ad esprimere plauso per l’attività degli organismi di controllo. Per questo secondo Cantele “è prezioso il lavoro dell’Ispettorato centrale Repressione Frodi, Nas, Corpo Forestale, affiancati negli ultimi anni dagli organismi di controllo terzo delle Dop e Igp, per la verifica del rispetto delle rese per ettaro sia delle uve fresche che di quelle appassite sulla pianta”.
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In quest’ottica va tutelata la campagna vitivinicola 2016, ottima per qualità e per un aumento di produzione del 15% grazie ad un andamento stagionale in genere favorevole fino ad oggi, caratterizzato da un buon germogliamento, una fioritura abbondante che, per alcune varietà, ha risentito delle basse temperature minime di inizio maggio.
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“Bene stigmatizzare che svendere, attraverso operazioni poco chiare, per pochi euro in più l’immagine e il valore di Doc o Igt affermatesi con grandi sacrifici e sforzi da parte di tutti, porta inevitabilmente a un danno collettivo incalcolabile”, commenta il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti.
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Ad oggi sono 6 le Igt (Indicazioni Geografiche Tipiche) ‘Tarantino’, ‘Valle d’Itria’, ‘Salento’, ‘Murgia’, ‘Daunia’, ‘Puglia’ e 29 i vini pugliesi Doc (Denominazione di Origine Controllata).