L’inchiesta sulle consulenze e i presunti sprechi in Ferrovie Sud Est si allarga. Ci sono nuovi indagati, tra questi il commerciante salentino Stefano Fersini, tipografo di Maglie. Tutto ruota attorno a 47 fatture emesse dal 2010 al 2011 per un valore complessivo di circa 240mila euro. Documenti contabili che la Procura di Bari e la guardia di finanza ritengono siano stati firmati per operazioni inesistenti.
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L’interrogatorio
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La scorsa settimana, il pm Marcello Quercia ha convocato in Procura a Bari Fersini per interrogarlo come persona sottoposta ad indagini, l’uomo – accompagnato dal suo avvocato Dimitry Conte – ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Il reato che viene ipotizzato è quello di emissione di fatture false, accusa che viene respinta dalla difesa dell’indagato. Fersini, 43 anni, è il legale rappresentante di una tipografia di Maglie, stando alla ricostruzione degli inquirenti baresi avrebbe emesso, tra il 2010 e il 2011, 47 fatture per operazioni inesistenti in favore delle società facenti capo al professore Franco Cezza. Quest’ultimo è marito di Rita Giannuzzi, la coppia vive a Maglie e per conto di Ferrovie Sud Est, sotto la direzione dell’avvocato Luigi Fiorillo, hanno gestito l’archivio storico dell’azienda. Cezza si sarebbe rivolto a Fersini per alcuni lavori di tipografia o per l’acquisto di alcuni prodotti. In due anni, avrebbe speso circa 240mila euro, come riportato nelle 47 fatture emesse dal tipografo. La Procura di Bari, però, sostiene che quegli acquisti e quelle commissioni non siano state mai eseguite e che le fatture emesse, quindi, siano false.
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Gli altri indagati
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Nel fascicolo, affidato dal procuratore Giuseppe Volpe ad un pool composto da 8 magistrati, vengono ipotizzati, a vario titolo, i reati di peculato, abuso di ufficio e truffa aggravata ai danni dello Stato nei confronti dell’ex amministratore unico, Luigi Fiorilo, degli avvocati romani Angelo Schiano e Pino Laurenzi e dell’ingegnere salentino Vito Antonio Prato.