“La firma del Patto sulla Puglia potrebbe avvenire in settembre, in occasione della Fiera del Levante”: così ha sciolto il nodo il premier Matteo Renzi, dalla Prefettura di Taranto, ha cercato di arginare le polemiche sulla distanza siderale registrata tra Palazzo Chigi e la Regione guidata dal Pd ribelle Michele Emiliano. “Con le istituzioni pugliesi – ha glissato – su alcune cose c’è molta assonanza, su altre un po’ meno”. L’elenco sarebbe lungo: si va dalle posizioni di Emiliano su Ilva, Tap e Trivelle, alla campagna contro la buona scuola promossa dal governate pugliese. Il risultato? Troppi rinvii per la firma del Patto sulla Puglia, strumento che consentirebbe di attirare sul territorio risorse per sviluppo e occupazione. Sacrificate, finora, e congelate per le diatribe interne al Partito democratico.
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La legnata del sottosegretario De Vincenti a Emiliano
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Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti sempre da Taranto ha lanciato una frecciata all’indirizzo del governatore della Puglia: “Forse il Presidente Emiliano è talmente preoccupato e concentrato su di sé che, in perenne caccia di telecamere, s’è perso diversi passaggi, passaggi che invece i cittadini pugliesi sapranno ben apprezzare”.