Primo in Italia per docenti che vanno all’estero ad insegnare o a seguire corsi di formazione. Il Politecnico di Bari conquista il podio nel programma biennale “International Credit Mobility”, attivato all’interno di “Erasmus Plus” e dedicato alla mobilità di studenti e professori dagli Stati dell’Unione Europea a quelli extraeuropei e viceversa.
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Per il biennio accademico 2016/2017 e 2017/2018, sono state approvate e finanziate 81 borse di mobilità, per professori e ricercatori, rispetto alle 16 dello scorso biennio, 69 delle quali dedicate all’attività didattica (i restanti sono attività di “training”, ossia formazione e aggiornamento e sono aperti anche al personale tecnico e amministrativo). Nella top ten italiana il Politecnico risulta in testa sia nella classifica della mobilità docenti in uscita sia in quella dei prof stranieri in entrata (85 borse), su 52 istituti selezionati tra università, conservatori e accademie di belle arti.
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I paesi balcanici si confermano, per il Politecnico, come i paesi partner più attrattivi, con l’ingresso, da quest’anno, anche di altre destinazioni come Russia, Israele, Algeria, Egitto e Cile. In forte aumento anche i dati relativi agli studenti (più che raddoppiati quelli in arrivo e quadruplicati quelli in partenza).
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«E’ il frutto del grande lavoro svolto negli ultimi due anni nell’ambito dell’internazionalizzazione e del potenziamento della mobilità – commenta il rettore, Eugenio Di Sciascio – anche attraverso i bandi per i visiting professor (attività di didattica e ricerca in atenei all’estero) e i double degree (lauree con doppia validità in Italia e nel paese della sede accademica convenzionata)”.
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Complessivamente, nel periodo 2016-2018 si muoveranno da e verso il Politecnico di Bari 253 persone, tra docenti, studenti e personale tecnico e amministrativo, rispetto alle 66 del biennio precedente. Il finanziamento assegnato, sulla base di una valutazione di qualità del progetto, è in totale di 688mila euro, il quinto più alto in Italia e in aumento del 164 per cento rispetto al budget dello scorso anno. La fetta più grossa va ai soggiorni in Russia (140mila euro per 51 borse) e in Albania (125mila euro per 66 borse).
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«L’entità dei fondi ottenuti – aggiunge il rettore Di Sciascio – rappresenta soprattutto un riconoscimento alla qualità del progetto proposto, importante fattore di attrattività del nostro Politecnico in campo internazionale».
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Inoltre, dal report risulta che il Politecnico barese fornisce informazioni chiare, utili e precise, con un’assistenza efficace ai propri ragazzi e al personale: in base ai giudizi raccolti con questionari al termine delle esperienze all’estero, l’ateneo barese è terzo in Italia per la qualità del supporto amministrativo e per l’efficienza dei collegamenti con le sedi ospitanti.