BARI – Un centinaio di fiaccole accese e 23 palloncini e lanterne cinesi liberate in cielo per ricordare le 23 vittime del disastro ferroviario avvenuto lo scorso 12 luglio sul tratto tra Corato e Andria. Questa sera, 26 luglio, Bari si è fermata per commemorare e pregare, a piazza Diaz un centinaio di persone si è dato appuntamento “non spegnere i riflettori su questa strage di cui vogliamo scoprire i responsabili”, come spiega Daniela Castellana, figlia di Enrico, una delle vittime della tragedia. “Una forma di condivisione del dolore” e una maniera “per non dimenticare”, spiega ancora al signora Castellano, che poi rivolge un appello al capo dello Stato, Sergio Mattarella: “Carissimo presidente – dice – si ricordi della promessa di giustizia fatta a tutti noi parenti il giorno in cui è venuto a incontrarci al Policlinico di Bari, dove c’erano ancora i corpi delle vittime. Non si dimentichi e ci stia vicino. Vorremmo poterla incontrare a Roma al più presto”. Durante la fiaccolata, alcuni parenti delle vittime hanno ricordato i loro cari, qualcuno ha letto delle poesie.
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Alla fiaccolata erano presenti anche il sindaco Antonio Decaro, gli assessori Carla Palone e Paola Romano e una trentina cdi volontari della Croce Rossa. “Non abbiamo notizie sull’inchiesta – ha proseguito Castellano – noi non ce l’abbiamo con i capistazione, loro sono vittime del sistema come noi. Bisogna chiedere conto alla Regione e alla giunta Vendola. Costituiremo un comitato e non ci fermeremo nella nostra battaglia”.
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Alla fine, 23 palloncini bianchi e altrettante lanterne cinesi sono state liberate in cielo e dopo un minuto di silenzio un soprano ha intonato l’Ave Maria.
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