Pazienti affetti dalla Sla dimessi dagli ospedali e abbandonati, senza un servizio di trasporto dell’Asl che garantisca l’accompagnamento a casa. E’ quanto accade a Bari e provincia, dove i pazienti affetti dalla terribile malattia devono attrezzarsi da soli per poter tornare nelle proprie abitazioni dopo un ricovero di urgenza. A denunciare il caso è il consigliere regionale del Movimento 5Stelle, Mario Conca, componente della III commissione sanità, che oggi ha scritto al direttore generale dell’Asl Bari per chiedergli un intervento immediato per risolvere il problema.
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La denuncia
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“Ritengo – dice – che questa situazione sia lesiva dei diritti degli ammalati di Sla. La denuncia nasce da una segnalazione che mi è pervenuta qualche giorno fa: un paziente, dopo essere giunto in emergenza al pronto soccorso dell’ospedale con un’ambulanza del 118, dopo l’intervento dei sanitari, è stato dimesso ma non gli è stato concesso il trasporto per riaccompagnarlo a casa. Il dirigente medico si è giustificato dicendo che l’attuale normativa non lo consente, e sicuramente avrà ragione, ma mi chiedo e ho rivolto la stessa domanda a Montanaro, se abbandonare a sé stessi dei pazienti in quelle condizioni, sia moralmente corretto. Questo – prosegue Conca -succede ogni volta che un paziente ha la peg otturata o problemi di ventilazione, può capitare anche più volte al mese, e dato che nei notturni e nei festivi il trasporto può costare anche centinaia di euro, mi chiedevo se non fosse possibile trovare una soluzione come quella riservata ai nefropatici, naturalmente con mezzi idonei alla patologia, visto che non tutti hanno la possibilità di far fronte a tali esborsi”. Il consigliere invita a riflettere sulla difficoltà che può incontrare il parente di un ammalato che in una situazione di emergenza, peraltro imprevedibile, potrebbe non avere con sé soldi a sufficienza per poter pagare l’ambulanza. Tanto più se l’emergenza in questione si verifica di notte.