“La Puglia ha una lunga storia e tanta esperienza riguardo l’introduzione dei giovani nel mondo del lavoro, ricordo il programma Bollenti spiriti. Oggi siamo qui proprio per tenere insieme le politiche governative e quelle territoriali sull’occupazione giovanile”. Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervenuto questa mattina, 26 luglio, a Bari, per partecipare ad un incontro su “Giovani, lavoro, imprese e territorio” nella sede del job center di Porta Futuro, all’ex Manifattura tabacchi. All’incontro hanno partecipato anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro e il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano.rnrn“Ministero ed enti operino insieme”rnrn“Vogliamo affrontare l’occupazione giovanile, tenendo presente i temi dell’alternanza scuola-lavoro e della formazione in generale – ha continuato il ministro – E per farlo abbiamo bisogno da una parte dell’azione di governo e dall’altra che ogni competenza territoriale venga incentivata e fatta esplodere al meglio, anche grazie all’apporto del Ministero”.rnrnI motivi dell’incontrornrn“Quello di oggi è un incontro importante – secondo Antonio Decaro, sindaco di Bari -che serve a spiegare al ministro cosa facciamo a Porta Futuro e all’ex Manifattura tabacchi. Il job center nato in questa struttura funziona, qui si incontrano aziende che offrono lavoro e le persone che lo cercano. Ad oggi, ci sono oltre 3mila iscritti. E 185 persone, grazie a questo progetto, hanno trovato lavoro”.rnrnPresenti scuole pugliesirnrnDurante l’incontro, alcuni istituti scolastici della Regione Puglia hanno raccontato al ministro la loro esperienza riguardo l’alternanza scuola-lavoro, introdotta nel 2015 dalla riforma scolastica “La buona scuola”. L’istituto industriale “Righi” di Taranto ha reso noti i risultati raggiunti dai propri studenti che hanno partecipato alla costruzione di una stampante 3D in una start-up pugliese. L’istituto superiore Bianchi Dottula di Bari, invece, ha spiegato il proprio progetto: “Chi cerca trova: (pre) occuparsi del futuro, ricercando nel passato”, attraverso il quale gli studenti hanno preso conoscenza degli edifici storici di Bari, visitandoli. Immobili che, in futuro, potranno essere valorizzati turisticamente dall’amministrazione o da privati.
