BARI – Oggi Modugno si ferma per ricordare e pregare. Esattamente un anno fa, il 24 luglio del 2015, una improvvisa esplosione nella storica fabbrica di fuochi d’artificio, Bruscella Fireworks, provocò una strage: 10 persone morirono, i loro corpi furono straziati da quella micidiale deflagrazione. Furono giorni difficili per un’intera comunità, uno choc dal quale Modugno si è ripresa lentamente. Ma le ferite sono ancora fresche e fanno male, la città non ha dimenticato, non vuole dimenticare e stasera alle 20 commemorerà le sue vittime in una messa solenne.
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Cancelli chiusi
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Altre manifestazioni sono in calendario, ma oggi è il giorno del lutto e del silenzio. Quella di un anno fa è stata una delle peggiori tragedie avvenute nella provincia di Bari negli ultimi anni, da quella maledetta mattina del 24 luglio del 2015 il cancello verde della Bruscella Fireworks è rimasto desolatamente chiuso. Anche perché è ancora in corso un’inchiesta della Procura di Bari: i pm Grazia Errede e Domenico Minardi hanno chiesto una proroga delle indagini di sei mesi, gli accertamenti tecnici da parte dei vigili del fuoco, carabinieri ed esercito, sono però terminati.
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L’inchiesta della Procura
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Gli investigatori e i periti hanno, infatti, consegnato la perizia, ora toccherà ai pm tirare le conclusioni. Al momento, risulta essere indagata solamente una persona, Antonio Bruscella, l’unico socio dell’azienda miracolosamente sopravvissuto all’esplosione. I reati ipotizzati sono omicidio colposo plurimo e disastro colposo. A breve si conoscerà la verità su quanto accaduto nella fabbrica dei fuochi d’artificio un anno fa, per ora l’ipotesi più accreditata è quella dell’errore umano. Probabilmente chi stava maneggiando la polvera pirica nelle cosiddette “casematte” – piccoli bunker dove avviene la lavorazione e la creazione dei fuochi – ha compiuto un’azione che ha innescato la prima esplosione, alla quale poi hanno fatto seguito almeno altre due, forse tre, deflagrazioni.