Chi ha inventato i Pokemon?
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Satoshi Tajiri classe 1965, è l’inventore, creatore ed ideatore dei Pokèmon. Il giovane Satoshi che non è mai stato uno studente modello, deve il suo soprannome “Mr. Bug” alla sua passione sfrenata per gli insetti che, fin dalla tenera età, collezionava inventandosi quotidianamente nuovi metodi di cattura. Il vero e proprio “colpo di genio” lo ebbe poco più che maggiorenne quando, scosso per la distruzione dei campi in cui catturava gli insetti e in cui trascorreva le giornate, ebbe l’idea di voler dare ai bambini delle generazioni successive la possibilità di collezionare insetti proprio come faceva lui.
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A tal fine, nel 1982 Satoshi e un gruppo di amici, fondarono la rivista “Game freak” che oltre a trattare di videogiochi, lentamente grazie all’apporto di Ken Sugimori, iniziò a dedicarsi anche ai fumetti. E’ a lui che si devono le prime immagini dei videogiochi Pokemon.
rnLa vera e propria innovazione nel mondo Pokemon, nasce però solamente nel 1991 quando grazie al cavo game-link del GameBoy, Tajiri immagina i cacciatori di insetti scambiarsi le suddette creature attraverso quel cavo. E’ proprio in quel momento che nacquero i Pocket Monster.rnGrazie a questa sua creazione, fu assunto alla Nintendo e per i successivi 6 anni non si occupò altro che delle sue creature. La collaborazione con Shigeru Miyamoto, il geniale creatore di giochi come Super Mario e The Legend of Zelda diede vita alla prima versione giapponese di Pokemon rosso/blu/giallo il cui protagonista si chiama Satoshi, mentre il rivale, come tributo a Miyamoto, venne chiamato Shigeru.rnrnDa quel momento in poi, i Pokemon iniziarono ad essere esportati in tutto il mondo, prima in Giappone i giochi Pokemon rosso e verde, poi negli Stati Uniti nel 1998 col nome di Pokemon rosso e blu ed infine anche in Italia nel 2000.rnrnCiò che rende ancora più sensazionale questa invenzione è che al suo creatore è stata diagnosticata la Sindrome di Asperger, Satoshi era affetto da una forma di autismo.rn
Pokémon Go, facciamo chiarezza, come funziona?
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Partiamo con lo specificare che ogni giocatore è mostrato in una mappa stile Google Maps e quando il giocatore si sposta nella realtà, a prescindere dal mezzo di locomozione usato, il personaggio sulla mappa si sposta nella stessa identica maniera. Grazie ad un algoritmo ideato dalla Niantic, nello stesso luogo e visibile da tutti i giocatori contemporaneamente, compare un Pokémon, che gli stessi devono riuscire a catturare. Lo scopo del gioco è catturarne quanti più possibile, allenarli e usarli per partecipare a dei combattimenti con altri allenatori.
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I Pokèmon non sono tutti uguali, vi sono moltissimi “animaletti” dai diversi valori e con un diverso livello di rarità. Ecco perché quando la settimana scorsa è apparso un Pokèmon raro a Central Park, la città si è paralizzata con gente che abbandonava i veicoli in mezzo al traffico e correva per cercare di catturarlo.
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La febbre da Pokèmon ormai ha preso il sopravvento e non esiste città in cui non ci siano gruppi di ragazzi, appassionati o meno di videogiochi, che non camminino per strada guardando il telefonino alla ricerca di questi “mostri”. Come sempre avviene, ciò ha portato le aziende ad inventare gadget utili allo scopo, addirittura un drone per catturare quelli più difficili da raggiungere, oltre a stimolare la fantasia di provetti imprenditori, come ad esempio questa ragazza che ha deciso di creare un piccolo punto ristoro per i giocatori.
rnAlla fantasia imprenditoriale non c’è limite.rnrn rnrnrnrn rnrn