La vicenda del golpe-non golpe turco, aldilà dell’aspetto emotivo che ha creato, m’induce ad una riflessione particolare. Se, come si sospetta, è stata una plateale sceneggiata di Erdogan per rafforzarsi politicamente, ciò dovrebbe (deve) indurre i tremebondi politici dell’Ue ad interrompere (in blocco) le relazioni diplomatiche con un Paese che sta di qua (nella occidentale Nato) e di là con il movimento terroristico dell’Isis e del suo sodale Assad (Siria).
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MI chiedo (non credo da solo): perché, seguendo – acriticamente- gli Usa nella vicenda Russia-Ucraina a praticare l’embargo commerciale contro Putin & C. che ha causato al nostro Paese danni incalcolabili nell’export, l’Ue stenta a prendere provvedimenti contro questo furbacchione che tiene in ostaggi gli europei per via del blocco sul suolo turco milioni di migranti al, prezzo, come compenso, di 3 mld.? Insomma, cosa aspettiamo a richiamare gli ambasciatori a Istanbul e a stilare comunicati di fuoco?
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Non è che, anche in questo caso, vale la vecchia pratica del “business is business”?. E l’Italia, per stare a noi, in quel territorio è rappresentato da 1.200 aziende!