C’era anche Gabriele Rubini, meglio noto come Chef Rubio, alla prima serata della manifestazione polignanese “Il vino possibile”. Dalla campagna contro gli sprechi alimentari – con cui lo chef è attivo sui social con l’hashtag #stopfoodwaste – alle sue colazioni pugliesi, Rubio ha spiegato a Borderline24 il suo punto di vista sul piacere e il valore del cibo:
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“Non c’è una legge che obbliga, né una legge che punisce lo spreco, eppure bisognerebbe combattere questa piaga visto che ci sono cinque milioni di italiani poveri che non hanno nulla e vanno a rovistare nei cassonetti.
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In che modo il cibo parla della cultura di un popolo?
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La gente ha fame e deve mangiare. Se mangia e ha lo stomaco pieno, produce e vengono fuori delle civiltà. E’ una cosa talmente antica che è il racconto di un popolo che non è di cent’anni, di mille anni, ma di migliaia e migliaia di anni.
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Il più bel ricordo della Puglia, da un punto di vista gastronomico?
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Ce ne sono tanti, è impossibile scegliere! Comunque ricordo con piacere le colazioni al porto con le tagliatelle, le cozze, i ricci, il polpo arricciato: è la cosa più particolare, che rimane più impressa al turista, al viaggiatore. Se dovessi associare un piatto alla Puglia, sarebbe il polpo arricciato, l’essenza di tutti i piatti.
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Progetti futuri?
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Mangiare un polpo arricciato quanto prima perché non ce la faccio più! L’ultimo che ho mangiato è stato l’anno scorso. Una volta l’anno cerco di venire in Puglia per fare colazione a Bari e dintorni: è il mio più grande obiettivo.