I suoli della Fibronit passano, gratuitamente, dalla curatela al Comune di Bari. Lo ha stabilito il Consiglio comunale. Un atto indispensabile per la stipula dell’accordo di programma per la bonifica del sito inquinato, in programma il prossimo 28 luglio alla presenza del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti.
rn“Questo atto rappresenta una vittoria per i cittadini baresi – commenta il sindaco Antonio Decaro – che finalmente diventano i proprietari di un’area che per tanti anni ha sottratto loro il più importante tra i diritti: quello alla salute. Noi abbiamo preso un impegno, quello di trasformare quel luogo di morte in un parco dedicato alla vita e alla bellezza. La questione della proprietà non è un mero procedimento formale ma un passaggio di sostanza che garantisce ai cittadini il futuro di quell’area su cui mai più si dovrà speculare”.rnrnUn altro passaggio fondamentale della vicenda si terrà con la conferenza di servizi, durante la quale sarà discusso ed eventualmente approvato il progetto esecutivo di bonifica. Nel caso di via libera, il cantiere potrà essere aperto entro l’autunno.rnrnL’accordo di programmarnrnIl 28 luglio sarà sancito l’impegno tra le parti (Comune, Città metropolitana, Regione, Ministero) di “porre in essere ogni misura per l’attuazione degli interventi di bonifica previsti”. Nel dettaglio definisce la destinazione d’uso delle aree oggetto di intervento – deliberata dal Consiglio comunale come “zona a verde pubblico di tipo B” il 2 maggio 2005 -, gli interventi da attuare – nel 2013 è stato approvato il progetto definitivo di messa in sicurezza permanente della ex Fibronit-, il progetto di valorizzazione delle aree da bonificare, il piano economico e finanziario, con indicazione delle risorse finanziarie necessarie per ogni singola area e gli impegni di ciascun sottoscrittore.rnrn“La firma dell’accordo di programma fissata giovedì prossimo, insieme alla conferenza di servizi di domani – dichiara il consigliere comunale, con delega ai siti inquinati da amianto, Maria Maugeri – vede finalmente arrivare questa storia ad un punto cruciale e concreto, che poi è l’obiettivo per cui l’attuale e la precedente amministrazione, le associazioni ambientaliste e i cittadini baresi si sono battuti negli ultimi anni”.rnrnIl progetto di bonificarnrnIl progetto di bonifica, finalizzato a neutralizzare ogni traccia di amianto dal sottosuolo dell’area, prevede la realizzazione di tensostrutture in decompressione in cui verranno frantumate le macerie contaminate e stoccate nella zona nord del sito. Al termine delle operazioni, il sito sarà messo in sicurezza grazie all’impiego di speciali pacchetti di isolamento, una sorta di strati impermeabili, che verranno ricoperti da terreno. Alla fine dell’intervento l’area sarà caratterizzata da una serie di collinette artificiali. La durata del cantiere è stimata in 750 giorni.rnrnAl termine della bonifica definitiva su quell’area di 100mila metri quadri sarà realizzato il più grande parco pubblico della città di Bari, dedicato a tutte le persone che sono morte per mesotelioma pleurico. Il piano di fattibilità del parco predisposto dagli uffici comunali è stato candidato ai finanziamenti europei, per un investimento di circa 10 milioni di euro.rnrn Le vittime della FibronitrnrnSono 400 (su un totale di 530) gli ex operai della Fibronit morti negli anni per patologie legate all’esposizione da amianto. Quanto alle malattie riscontrate tra le persone che hanno vissuto nel raggio di un chilometro dalla Fibronit, le cifre ufficiali del 2009 parlano di 51 casi accertati di mesotelioma, con una particolare concentrazione nel quartiere Madonnella. Eppure il mesotelioma è una malattia rara che colpisce 1 persona su 100.000. Quindi 51 casi solo a Bari in quell’area rendono l’idea dell’impatto letale della fabbrica sulla salute dei cittadini. Purtroppo il mesotelioma è una malattia con un decorso molto lungo (anche decenni) e dunque si stima che il picco dei casi di si registrerà nei prossimi anni, per l’esattezza nel 2025.rnrnIl comitato cittadinornrn”Un ostacolo importante – spiega Nicola Brescia, presidente del comitato cittadino Fibronit – e, nel contempo, preoccupante sta per essere superato. La prossima settimana sarà a Bari il ministro dell’ambiente per sottoscrivere l’acquisizione al patrimonio comunale dell’area Fibronit. Abbiamo molto apprezzato il fatto che il sindaco di Bari, oggi, abbia avuto la sensibilità di telefonarci mentre era a Roma per comunicare al Comitato Fibronit questa notizia.rnOra nulla può più fermare il processo di messa in sicurezza definitiva dell’area Fibronit, necessario per realizzare il più grande parco urbano della città: il parco della Rinascita.rnE’ ancora di più abbiamo apprezzato l’invito che il Sindaco ha rivolto al Comitato affinchè fosse presente al momento della firma, come “riconoscimento dell’impegno che tanti cittadini baresi hanno profuso in questi anni”.rnNoi ci saremo. Il Comitato Cittadino Fibronit ci sarà per rappresentare la volontà di questa città di non aver voluto soccombere a chi avrebbe voluto trasformare quell’area nell’ennesimo ingorgo di palazzi e strade senza considerare i pericoli che l’intera comunità barese avrebbe corso durante le necessarie operazioni di rimozione le tonnellate di amianto presenti nel sottosuolo.rnOra non ci sono più ostacoli, ne reali, né probabili. Bisogna solo lavorare sodo e con estrema professionalità per donare alla città uno spazio verde degno del sacrificio di tanti operai, di tanti cittadini e delle loro famiglie che hanno pagato un prezzo troppo alto la convivenza con l’area Fibronit”.rnrn