Recentemente Una Mamma per Amica (Gilmore Girls) è balzato nuovamente agli onori delle cronache per due motivi: ne è stato annunciato il revival su Netflix con ben 4 nuovi episodi nella forma di Film Tv da 90 minuti e il celebre canale di streaming ha deciso di onorare l’avvenimento proponendo tutta la serie nel suo palinsesto.rnrnQuesto dà una chance a tutti noi – ma soprattutto a me che sono già andata in avanscoperta – di riscoprire l’epopea Gilmoriana e di inquadrare le avventure di Lorelai e Rory sotto una nuova, sorprendente, luce. Perchè, alla seconda visione, più matura (come la mia età – sigh) Gilmore Girls diventa uno show completamente nuovo. Approcciando la nuova visione scevra dell’ingombro di seguire la trama, infatti, il mio giudizio e sguardo disilluso si sono soffermati sui dettagli: sulle incessanti citazioni di libri, musica (cd!), film, sul messaggio femminista, sul finale controverso. Non sapete di che sto parlando? Ve lo spiego.rnÈ innegabile che alla prima visione le ragazze Gilmore restituiscono allo spettatore stordito uno spaccato iper-realistico dominato da battute ad effetto sparate a raffica, vestiti eccentrici tristemente ispirati agli anni ’90 e un senso di leggerezza della narrazione facile da scambiare per superficialità. Se però pensate che lo show, preponderantemente al femminile, di Amy Sherman Palladino sia solo il racconto-diario sentimentale di cotte adolescenziali e frequentazioni più adulte e occasionali, mi sento legittimata ad intervenire per farvi ricredere.rnrn
rnrnAlla seconda visione ogni prima reazione di rassegnata accettazione davanti al piglio vagamente isterico delle due protagoniste non può, infatti, che trasformarsi in divertita comprensione. Comprensione del fatto che Gilmore girls, con i suoi eccessi degni di una scrittura in preda a chiari scombussolamenti ormonali, rappresenta una parentesi speciale nel panorama televisivo vecchio e nuovo.rnScrivere del rapporto filiale non è cosa semplice, scrivere di un duo madre e figlia è cosa ancora più difficile (a meno che, ovviamente, non si tratti di un documentario dalle tinte trash sulle nuova generazione di teenager americane e gravide; allora il successo è assicurato). Per questo, tra i prodotti di fiction, Una mamma per amica rimane un esempio più unico che raro, guadagnando consensi inaspettati e trasversali (nonostante la sua confezione spiccatamente rosa) e infrangendo per strada tutte le regole non scritte di Hollywood.
