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Laboratori di ricerca, street food e un parco: ecco la nuova Manifattura

Pubblicato da: Fabrizio Ciannamea | Mer, 22 Marzo 2023 - 10:04
Manifattura, il progetto vincitore

Laboratori di ricerca allestiti nella vecchia fabbrica. Ma anche ristoranti e angoli per lo street food, parcheggi interrati e un parco. E’ questo il progetto architettonico per dare un nuovo volto all’ex Manifattura Tabacchi, nel cuore del rione Libertà. Si è tenuta questa mattina, 15 luglio, all’ex Palazzo delle poste, la premiazione del concorso d’idee “Mani futura”, indetto dal Comune di Bari e Invimit (società di investimenti immobiliari del Ministero dell’Economia) per la riqualificazione dell’immobile. Il vincitore del progetto è il concept “Non+fumo”, ideato da un gruppo di progettazione che unisce giovani professionalità e la Galatino Associati s.r.l. I vincitori si sono aggiudicati un premio di 10mila euro.rnrnObiettivo del concorso era la realizzazione di un progetto architettonico per la riqualificazione dell’edificio storico nel cuore del Libertà, che dal 2018 ospiterà il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) e circa 650 ricercatori. Il progetto nasce da una collaborazione tra i vari proprietari dell’immobile (Università, Comune, Invimit, Cnr e Inal), grazie ad un investimento di 33 milioni di euro.rnrnI dettagli del progetto vincitorernrnIl progetto prevede l’apertura della corte della Manifattura su via Ravanas, che diventa il giardino del quartiere, simmetrico e analogo a piazza Cesare Battisti. All’interno una nuova arena con 400 sedie da disporre secondo l’uso, per teatro, musica, danza e cinema.rnrnEd ancora angoli per lo street food market, corti di verde, una serra a servizio del Cnr e il parcheggio interrato. Il tutto realizzato secondo i principi dell’edilizia sostenibile e dell’efficientamento energetico. La Manifattura sarà accessibile giorno e notte.  “Non vogliamo una microcittà – si legge nel progetto – ma un edificio urbano con spazi pubblici analoghi alla città. Un completamento di ciò che “fuori” manca”.rnrn[foogallery id=”33013″]rnrnIl concorso e le selezioni dei progettirnrnIl concorso si è svolto in due fasi: la prima nella quale una commissione, interna ad Invimit, ha selezionato i concorrenti sulla base di requisiti di partecipazione al bando pubblico. La seconda, presieduta da una giuria composta da cinque membri (appartenenti al Comune, Università, Regione, Ministero dei Beni e attività culturali e Cnr) ha selezionato i progetti sulla base di criteri qualitativi ed economici. I lavori dovrebbero partire tra circa un anno, tuttavia  Invimit non è vincolata a realizzare il progetto attenendosi al concept vincitore.rnrnAltri tre progetti menzionati e premiatirnrn“Sic et simpliciter”, nella rispondenza positiva più generale agli obiettivi del Concorso, si contraddistingue sia per l’approccio integrato e multidisciplinare del “concept” sia per le apprezzate soluzioni architettoniche verticali quale la “Torre verde belvedere” che orizzontali quali lo scavo abitato all’interno della corte del Cnr secondo una concezione integrata tra spazi pubblici e privati. Significative le proposte relative agli interventi di restauro e di scelta dei materiali nell’ottica della sostenibilità.rnrnIl progetto contraddistinto dal motto “Manifattura della scienza e della socialità” che, nel rispetto più centrale degli obiettivi del Concorso, ha prospettato apprezzate soluzioni spaziali, tecnologiche e funzionali sia delle aree del Cnr che dei servizi innovativi interni del complesso architettonico.rnrnInfine c’è il progetto contraddistinto dal motto “Libera l’oasi”. Del concept è stata unanimemente condivisa oltre alla completezza tecnica rispetto agli obiettivi del Concorso anche l’alta qualità delle suggestioni e delle modellazioni compositive degli spazi aperti pubblici, insieme all’analisi climatico-ambientale e all’originalità del contributo delle energie rinnovabili.rnrnLe dichiarazioni di Università, Comune e Invimitrnrn“Ringrazio il Ministero e gli altri enti per l’impegno profuso per il progetto. L’ex Manifattura una struttura che appartiene alla storia della nostra città, e per rivalutarla era necessario un grande impegno finanziario – ha detto il rettore dell’Università Antonio Uricchio, intervenuto alla premiazione, chiedendo ai presenti un minuto di silenzio per le vittime dell’incidente ferroviario di Corato e quelle dell’attentato terroristico di Nizza –  Vi invito a visionare la mostra e soprattutto a soffermarvi sul progetto vincitore, nel quale vengono unite competenze tecniche ad una precisa idea di città, dove gli edifici storici riqualificati diventano parte integrante dell’urbanistica”.rnrn“Le periferie cittadine non sono più solo un elemento urbanistico. Ma sono luoghi nei quali si vive un forte disagio sociale, dove non c’è integrazione sociale – ha spiegato Antonio Decaro, sindaco di Bari – Anche al Libertà si viveva in certe condizioni. La nostra amministrazione ha voluto riqualificare quel quartiere, come dimostra il progetto Porta Futuro, e l’ex Manifattura Tabacchi. Perché il Libertà è il quartiere nel quale bisogna parlare di futuro, di occupazione, essendo quello nel quale vivono più migranti, che considero risorse, e nel quale ci sono più giovani coppie”.rnrn”Una grande soddisfazione per me dare il via alla realizzazione di un progetto così importante per il territorio pugliese – conclude Massimo Ferrarese, presidente di Invimit Sgr -. Mi aspetto da oggi un gran coinvolgimento da parte di tutte le amministrazioni che qui, al Sud, faticavano ancora a riconoscere la grande opportunità che Invimit può offrire per la valorizzazione degli immobili pubblici, a differenza di quanto avviene al Nord”.

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