Il più giovane aveva 15 anni e stava tornando a casa dopo aver svolto alcuni esami di riparazione a scuola. Poi c’era chi si stava per sposarsi e chi con il proprio corpo ha fatto da scudo alla nipotina di 6 anni, salvandole la vita. Erano studenti, commercianti, manager, pensionati: ecco le storie di chi purtroppo non ce l’ha fatta e ha perso la vita in quel maledetto scontro tra treni sulla linea Corato-Andria.rnrnFulvio Schinzari, 59 anni, era nato a Galatina (in provincia di Lecce), sposato con due figlie, era stato assunto nella polizia di stato il 25 ottobre 1989. Il suo corpo è stato riconosciuto da un collega poliziotto che stava lavorando ai soccorsi e che l’ha identificato. Vicequestore aggiunto alla Questura di Bari, lavorava come dirigente dell’ufficio del Personale: stava raggiungendo l’ufficio a Bari da Andria, dove abitava, per prendere servizio alle 14 dopo un periodo di ferie.rnrnAntonio Summo è tra le vittime più giovani, aveva 15 anni appena. Era andato ad Andria per sostenere due esami di riparazione, frequentava l’istituto industriale. Stava rientrando a casa per poi ritornare nel pomeriggio ad Andria per proseguire gli studi. Giocava nelle giovanili della squadra di calcetto “Real football Terlizzi”.rnrnGiuseppe Acquaviva, 51 anni, faceva il contadino. Era nel suo campo e stava lavorando alla potatura. È stato ucciso dai pezzi dei treni deflagrati ed è morto in ospedale.rnrnMichele Corsini, 61 anni, era originario di Barletta. Da diversi anni si era trasferito in un paesino nel bergamasco, ma tornava spesso nella sua città natale, doveva gestiva un bar. Anche la mattina dell’incidente aveva preso il treno per arrivare a Barletta dall’aeroporto di Bari Karol Wojtyla.rnrnAveva 72 anni Enrico Castellano, nato a Ostuni, fratello di Franco, giornalista sportivo della Gazzetta del Mezzogiorno. Da tempo viveva a Torino ed era un dirigente del Banco di Napoli. Dopo la pensione tornava più spesso in Puglia. Lunedì era atterrato a Bari per andare a trovare il figlio in occasione del compleanno del figlio di due anni, Carlo. La festa doveva svolgersi oggi, insieme al suo onomastico, sant’Enrico. Il dolore del figlio Giuseppe: “Mi avevi abituato ad attenderti e a farti desiderare…e un po’ mi piaceva… perché rivederti era un segno di conquista e di grande appagamento. C’erano le nostre chiacchierate che parlavano di mesi trascorsi lontani l’uno dall’altro. Mi hai insegnato a vivere in modo spensierato e sfrontato trovando il giusto equilibrio tra la “follia” e la razionalità. Amavo il tuo stile, la tua infinita classe. Però quest’ultima parte del tuo infinito libro non l’avrei mai voluta leggere!”.rnrnJolanda Inchingolo, 25 anni, si doveva sposare il prossimo settembre. Stava andando a Bari, è stata riconosciuta da un anello con una pietra nera che indossava. Disperato il fidanzato Marco, che attende di effettuare il riconoscimento al Policlinico.rnrnDonata Pepe ha salvato la vita al nipote Samuele, 6 anni. Il bambino era tra le sue braccia quando c’è stato lo scontro ed è stato salvato dai vigili del fuoco. Stavano andando a Barletta per prendere una coincidenza per Milano e tornare a casa dai genitori. Il piccolo era in Puglia per passare qualche giorno di vacanza con la nonnarnrnPasquale Abbasciano, di Andria, era uno dei due macchinisti. A fine anno sarebbe andato in pensionernrnPatty Carnimeo, 30enne originaria di Bari. Mamma di una bimba di due anni e mezzo, lavorava in un centro estetico. Si era trasferita ad Andria dopo il matrimonio.rnrnGabriele Zingaro aveva appena 23 anni ed era uno studente di Scienze dei materiali all’Università di BarirnrnSalvatore Di Costanzo, 56 anni, del quartiere Colognola di Bergamo. Di Costanzo, di professione agente di commercio, era noto nella Bergamasca per essere allenatore di calcio provinciale. Ieri pomeriggio si sarebbe dovuto recare ad Andria per un appuntamento di lavoro: volato di prima mattina da Orio al Serio, era atterrato all’aeroporto di Bari, ma dopo un sms inviato a un amico, di lui non si era avuta più tracciarnrnFrancesco Ludovico Tedone è il più giovane tra le vittime. Appena 17 anni, di Corato, appassionato di videogiochi. Il giovane era uno studente dell’Itis Jannuzzi di Andria, era tornato in Puglia dopo un anno di studi in GiapponernrnAlessandra Bianchino, 29 anni, era nata a Trani, ma viveva ad Andria dove lavorava all’Oratorio Giovanile SalesianornrnLuciano Caterino, 37 anni di Corato era uno dei macchinistirnrnMaurizio Pisani, 49 anni, laureato alla Bocconi, esperto di marketing nel settore alimentare aveva fondato la Pisani Food Marketing nel 2013. Originario di Pavia, viveva a Milano con la famiglia. Lascia una bimba, Vittoria. Era sul convoglio diretto a Bari, stava tornando a Milano. Era in puglia con la moglie e la figlia che non si trovavano sul trenornrnMaria Aloysi, 49 anni, viveva a Modugno ma tornava spesso ad Andria per far visita al padre. Lascia il marito Donato e i figli Leo, Marco e AndrearnrnAlbino De Nicolò, di Terlizzi, 53 anni. Era il capotreno di uno dei due convoglirnrnSerafina Acquaviva viveva ad Andria e stava tornando nella sua città dopo una giornata di lavorornrnRossella Bruni era originaria di TranirnrnGiulia Favale è nata in Francia ma originaria della Puglia era qui per trovare amici e parentirnrnNicola Gaeta residente a BarirnrnBenedetta Merra viveva ad AndriarnrnGiulia Favale, docente di conversazione in lingua straniera (francese). Aveva lavorato presso il Liceo Classico di Andria e presso il Liceo Scientifico di Barletta.rnrnGiovanni Porro, 60enne di Andria.rnrn rnrnrnrn rnrn
Jolanda doveva sposarsi, la nonna salva il nipote: la strage e le sue storie
Pubblicato da: Vincenzo Damiani | Mer, 22 Marzo 2023 - 10:03
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