Navicella è il nuovissimo singolo dei giovani potentini Freschi Lazzi & Spilli, che anticipa il loro nuovo lavoro in arrivo per il prossimo autunno. Uscito in piena estate, è un brano pop, semplice e allegro, con un video girato tra le strade di Roma.
La band lucana nasce nel 2010 e ha all’attivo già alcuni dischi e singoli, tra i quali Le uova di Lucia, brano col quale i Freschi Lazzi & Spilli sono arrivati tra i 60 finalisti delle Nuove Proposte per Sanremo 2015. È seguito l’altro singolo Abbraccialo per me, nella colonna sonora del film omonimo di Vittorio Sindoni e con Moisè Curia e Stefania Rocca.
I Freschi Lazzi & Spilli sono: Alessandro Freschi (autore e voce), Gianmarco Giosa (basso e contrabbasso), Federico Falasca (chitarra) e Luca Cappelli (tastiere).
Mi pare che Navicella giochi molto su questo contrasto tra la modernità e la semplicità delle relazioni umane. Quanto contano l’una e l’altra per i Freschi Lazzi & Spilli?
Ti pare bene, infatti. Contano entrambe molto per noi, soprattutto nel loro rapporto reciproco: nel caso di Navicella il contenuto è la semplicità della mancanza, mentre la modernità della nave spaziale e del selfie funziona da mezzo espressivo, da richiamo alla distanza: ed è in qualche modo il “contenitore” che decidiamo di usare. Ci teniamo a precisare, infine, che prima di rispondere a questa domanda non ci avevamo mai fatto caso. A ennesima conferma del bellissimo fatto che metà senso di una canzone è nelle mani di chi l’ascolta.
Cominciare a far musica in una città come Potenza è un vantaggio o uno svantaggio?
Un gruppo musicale è un po’ come una piantina: quando è piccola cresce meglio in un vaso piccolo, dove ha bisogno di meno acqua e non è minacciata dalle radici forti delle piante grandi. Col passare del tempo, se ha da crescere, deve cambiare vaso. Ecco, Potenza, come qualsiasi altra piccola realtà a sud del Rubicone, è un vaso piccolo.
Cosa può lasciare a un giovane un’esperienza come quella di Sanremo?
Sanremo ci ha lasciato il ricordo della più grande ansia da prestazione mai provata. Fa molto bene, fortifica. Dovrebbero provarla tutti, anche chi non suona. Iscrivetevi a Sanremo. Comunque, tornando alla metafora vegetale, ci siamo sentiti come una piantina di basilico a Central Park.
Come fanno musica i Freschi Lazzi & Spilli?
Giochiamo molto con noi stessi e con le cose che diciamo, lasciamo buona parte del risultato finale all’improvvisazione, ci piace l’idea che ogni live sia diverso dall’altro in qualche dettaglio, facciamo della nostra musica un mezzo per fare intrattenimento, e naturalmente per intrattenerci. E il bello è che siamo abbastanza sconosciuti da poterci permettere non solo di giocare molto, ma anche di sbagliare i nostri stessi pezzi senza che il pubblico se ne accorga.
Cosa avete in serbo con l’album in arrivo in autunno?
Abbiamo cercato di unire il gioco del live alle regole di una produzione, ed è venuto fuori un racconto altalenante ma circolare, vogliamo ricreare la stessa sensazione di quando si conosce così tanto una persona da averla vista almeno una volta arrabbiata, felice, disillusa, triste, spensierata, ubriaca e stanca. Ecco, in questo caso la persona da conoscere siamo noi o qualcuno che ci assomiglia, e abbiamo provato a presentarci a chi non ci conosce in dieci pezzi.