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rnrnIn cinque giorni è quasi raddoppiato il numero di domande rispetto ai posti a disposizione. E la cifra è sicuramente destinata a crescere. È partita la corsa per i test di ingresso di Medicina e Veterinaria dell’Università di Bari, che si terranno rispettivamente il 6 e il 7 settembre.rnrnPer Medicina ci sono 292 posti a disposizione e le domande (da presentare entro il 29 luglio) sono già quasi 500. Per Veterinaria sono già arrivate le prime 80 iscrizioni per 37 posti.rnrnNei prossimi giorni saranno invece pubblicati i bandi per gli altri corsi di laurea a numero chiuso. I test non verranno fatti solo per tre corsi (rispetto allo scorso anno): Scienze della Comunicazione, Scienze del servizio sociale e Scienze e tecnologie agroalimentari. L’Università ha deciso di abolirli, considerato l’esiguo numero di domande degli anni passati, lasciando però il tetto dei posti, al raggiungimento del quale si fermeranno le immatricolazioni.rnrnLe novità per le matricolernrnMa l’Ateneo inaugura anche una nuova stagione per gli immatricolati, con importanti novità. Dal 15 al 31 luglio gli studenti, compreso i maturandi, che si iscriveranno al primo anno all’Università di Bari, avranno uno sconto di 51 euro sulla prima rata.rnrnUlteriori agevolazioni sono riservate agli studenti figli dei titolari di pensione di inabilità, con un isee non superiore a 4mila euro, alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, alle studentesse in maternità, in relazione all’anno di nascita del figlio/a, agli studenti con più fratelli iscritti all’Ateneo, ai ragazzi lavoratori con un reddito inferiore ai 25mila euro, ai migranti richiedenti asilo.rnrnI commenti degli studentirnrnSulle ultime decisioni dell’Ateneo intervengono gli studenti.rnrn
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“La scelta di diminuire i contributi richiesti per chi si iscrive in anticipo segna senz’altro una novità che negli anni passati non era stata perseguita – spiega Carlo De Matteis, rappresentante in cda per la coalizione Up – in termini assoluti non credo sia un male favorire economicamente chi crede, sin da subito, in un percorso formativo nell’Università di Bari. Andrebbe però ben monitorata la questione per comprendere se questa iniziativa ha un’effettiva ricaduta positiva sulle iscrizioni, portando un numero maggiore di studenti a iscriversi, o se invece si rientrerà nelle cifre attese facendo un semplice sconto alle famiglie.
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Per i test di ingresso, condivido appieno la scelta di buon senso di eliminarli laddove hanno rappresentato un deterrente all’iscrizione piuttosto che un ‘necessario’ sbarramento in entrata, spesso per carenza docenti: se si può incentivare un percorso di studi, è certo che si debba farlo. Queste politiche per la campagna iscrizioni vanno necessariamente accompagnate da un cambiamento dell’immagine dell’Ateneo, che deve essere più moderno, più smart, con più canali di comunicazione diretti agli studenti. L’Universitá di Bari – conclude – deve tornare a essere il motivo in più per i giovani per rimanere nel Meridione e credere nella Puglia. Va però evitato che l’iscrizione a questi corsi divenga il regno del ‘chi prima arriva, meglio alloggia’ in quanto non è questa la strada che il nostro Ateneo deve intraprendere”.
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rn rnrn”Come temevamo – dichiara Luca Ieva, coordinatore del sindacato studentesco Link -, da parte dell’Università non c’è nessuna intenzione di voler abolire il numero chiuso, cosa che richiederebbe una battaglia politica profonda e duratura. D’ora in poi la selezione sarà effettuata secondo la legge della giungla del “chi prima arriva, entra”, inasprendo la competizione al ribasso e la guerra tra poveri che già il test innescava tra gli studenti”.rnrn