Questa Vita è il nuovo singolo del cantautore Matteo Rovatti, con Maurizio Mancini alle tastiere. Il brano vuole lanciare un messaggio positivo e di speranza per tutti. Nelle parole del cantautore: “La vita è miracolo di libertà grazie al quale ci è concessa l’opportunità di amare. Non lasciamo che lo sconforto entri nei nostri cuori, che le tenebre rabbuino le nostre esistenze, non cediamo al male. Viviamo intensamente ogni singolo istante della nostra vita nella consapevolezza di potere rinascere per l’eternità perché la vita non è mai finita neanche quando sembra di esserlo”.
Questa Vita segue altri singoli pubblicati negli ultimi due anni (Lontano, Va di vivere e Tutto vero): anche questi sono stati editi dai Nomadi, per i quali Rovatti ha spesso aperto gli eventi.
Con grande semplicità e immediatezza, l’autore e compositore sassolese ha risposto alle domande di Borderline24.
Questa vita lancia sicuramente un messaggio di speranza all’ascoltatore. Nasce da qualche esperienza in particolare?
L’esperienza dalla quale nasce Questa Vita è quella concessami da Dio di poterla vivere.
Mi ha colpito questa definizione di native rock, per la musica di Matteo Rovatti. Cosa intende di preciso?
L’espressione Native Rock rappresenta la totale simbiosi tra la cultura degli Indiani d’America e la mia musica.
Due parole sul rapporto con i Nomadi.
Profondo. Sincero. Leale. La fortuna di potere vivere il mio sogno!
Leggendo le recensioni dei lavori di Matteo Rovatti, non è infrequente trovare citati il sassolese Pierangelo Bertoli, Luciano Ligabue o Francesco Guccini. Sono questi o altri i suoi riferimenti?
I miei riferimenti sono tutti coloro che fanno quello sentono con il cuore.
Cosa è in programma per i prossimi mesi?
Nei prossimi mesi parteciperò a diversi eventi tra cui anche il Raduno Nazionale Fan Nomadi che si terrà a Castagnole delle Lanze (AT) Sabato 27 Agosto.