Macerie. Dai sogni di Champions League (si, più di qualcuno ci aveva creduto davvero) di fine aprile alla rincorsa affannata per evitare un secondo fallimento e per pagare gli stipendi, allontanando lo spettro di una penalizzazione nel prossimo torneo di serie B. Gli ultimi tre mesi di gestione della Fc Bari 1908 lasciano solo, o quasi, macerie. Ma non è questo il peggio, la cosa più grave è che persino la tifoseria in questo momento è spaccata: da una parte i pro Paparesta, dall’altra i pro Giancaspro. E volano gli stracci e spesso anche accuse pesanti e infondate. Come se non ci fosse più una sola squadra da sostenere, come se non esistesse più un solo club per il quale fare il tifo, come se non ci fossero più solamente quei colori, il bianco e il rosso, da indossare con orgoglio. No, gli ultimi dissennati tre mesi della gestione societaria hanno provocato anche questo. E quindi, ora, dei sogni di Champions restano le macerie. Di chi la colpa? Borderline24 non ha mai patteggiato per uno o per l’altro, non si è schierata perché non c’era da schierarsi. C’era da osservare e riportare i fatti, e questo abbiamo fatto.
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Anche oggi non ci interessa schierarci, non ci interessa difendere chi “ha perso” e nemmeno salire sul carro dei vincitori. Ammesso che qualcuno abbia vinto. I fatti dicono che Paparesta non è riuscito a trovare i fondi per ripianare le perdite (ingenti) e dare continuità aziendale alla Fc Bari 1908. Lo farà Giancaspro e verrà evitato un secondo fallimento in poco più di due anni. Questi sono i fatti (impossibili da smentire), al netto della dietrologia, delle ricostruzioni fantasiose, delle teorie dei complottisti e, permetteteci, delle facili promesse (non mantenute). E ora? Una sola speranza, anzi due: che i tifosi tornino a fare il loro “lavoro”, tifare per quei due colori, il bianco e il rosso, con entusiasmo e al di là di chi indosserà la maglia e di chi si accomoderà sulla poltrona di presidente; e, poi, l’augurio che chi si metterà al comando del club, che sia Giancaspro o chi per lui, faccia di via Torrebella una casa di vetro. Trasparente.