BARI – Antonio Conte, si sa, non è persona alla quale piace fare calcoli, a lui piace vincere sempre e comunque. Però, forse, qualche conticino questa volta converrebbe farlo, perché vincere il proprio girone ad Euro 2016 non è che porti vantaggi. Anzi. L’Italia, diciamolo, non è stata fortunata e nemmeno trattata bene: prima è stata esclusa dalla lista delle teste di serie, poi è capitata in un girone sulla carta non tra i più agevoli e, ora, pur conquistando con il sudore il primo posto si ritroverebbe in un lato del cartellone a dir poco proibitivo.
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Certo, per vincere bisogna batterle tutte, ma affrontare agli ottavi la Spagna oppure l’Islanda o il Portogallo fa una bella differenza. Analizziamo quale potrebbe essere il cammino degli azzurri nel caso ottenessero il primo posto, ipotesi da non escludere a questo punto. La buona notizia è che l’Italia potrebbe usufruire di un giorno in più di riposo, che non è poco considerando che è la squadra più “anziana” del torneo. Però, e ora cominciano i dolori, le avversarie potrebbero essere una più forte dell’altra, a cominciare già dagli ottavi. Il primo ostacolo, infatti, potrebbe chiamarsi Spagna o Croazia, in base a chi arriverà seconda. Inutile spendere parole: i croati hanno mostrato per ora il miglior gioco, hanno probabilmente il centrocampo più forte (Rakitic e Modric su tutti, giusto per fare due nomi), in attacco possono contare su un certo Mandzukic. La Spagna è pur sempre la Spagna e negli ultimi 10 anni nelle competizioni ufficiali ci ha sempre superato, spesso surclassato. Ai quarti potremmo ritrovarci la Germania, in semifinale i padroni di casa della Francia.
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Quindi, ricapitolando: vincendo il nostro girone ci ritroveremmo, teoricamente, nello stesso “lato” con Spagna o Croazia, Germania e Francia. Le più forti in assoluto, le favorite per tutti. Arrivando secondi, invece, potremmo affrontare una tra Ungheria, Portogallo o Islanda agli ottavi, e poi l’unica squadra di un certo livello sarebbe l’Inghilterra. Va bene non fare calcoli, va bene giocare per vincere sempre, ma siamo proprio sicuri che arrivare primi convenga?