I Nobraino nascono negli anni Novanta a Riccione: proprio quest’anno ricorrono per loro i vent’anni di attività che la band sta festeggiando con una tournée breve di venti concerti. Questi decenni sono stati caratterizzati da un’intensa attività dal vivo, da cinque dischi e da alcuni interessanti progetti paralleli (Gli Scontati col cantante Lorenzo Kruger e Slavi Bravissime Persone col chitarrista Néstor Fabbri).
In attesa del nuovo album – che si prevede per l’autunno – è uscito Vertigini, il primo singolo nel quale compare anche la cantautrice romagnola Crista. Il brano – almeno nella versione del videoclip – si presenta allegro, leggero e quindi in controtendenza con quello che sarà il nuovo lavoro. Vertigini ha incontrato il gradimento dei fan anche nella versione con un arrangiamento radicalmente diverso, contribuendo ulteriormente all’attesa per il nuovo disco.
L’attuale formazione dei Nobraino vede Lorenzo Kruger (voce), Bartok (basso), Néstor Fabbri (chitarra), Vix (batteria) e Davide Jr. Barbatosta (tromba/chitarra/II^ voce).
Istrionici e imprevedibili come sempre, i Nobraino hanno risposto alle domande di Borderline24. Per dirla con le parole di Vertigini, “Tuffati. Se non cadi, prenderai il volo”.
Anche se Vertigini è un brano leggero e felice (almeno nel videoclip), l’album in arrivo si annuncia più riflessivo rispetto ai precedenti lavori. Ci sono dei motivi per questo cambiamento o è semplicemente la direzione che la creatività ha preso questa volta?
In questo disco ho voluto seguire la direzione artistica al 100%. Il desiderio era quello di fare un disco completamente omogeneo. I testi sono stati scelti per affinità tra loro: raccolgono tutti in qualche modo l’umore di questo tempo o come lo percepisco io, comunque incerto, arrabbiato, triste. Per contro quindi è arrangiato in maniera abbastanza solare, è un disco completamente funk.
Provocazioni non mancano nei brani dei Nobraino e anche nelle esibizioni dal vivo. Possiamo aspettarcele anche per questo nuovo lavoro?
Una provocazione è tale a seconda del suo interlocutore. Non posso pronosticare nulla.
In un’intervista ai Nobraino non si può non parlare anche dell’aspetto live. Qual è il vostro rapporto col pubblico?
Orale.
Alcuni dei Nobraino trovano anche spazio per un paio di progetti paralleli. Cosa si può raccontare di loro?
L’Italia è piccola, noi si vuole stare sempre sul palco, è bene inventarsi cose, è anche artisticamente stimolante.
Quest’anno i Nobraino festeggiano vent’anni di attività. Cosa significa per voi questo traguardo?
Che stiamo invecchiando, xxzzx!