“Siamo alle mosse finali, l’amministrazione in barba alla delibera di Consiglio che impegna il sindaco ad un’adunanza pubblica, ha messo a bando (scadenza 7 luglio) l’esecuzione dei lavori di via Sparano. Eppure, le criticità sono ancora molte e sono state confermate stamane durante l’audizione dell’assessore Galasso. Non esiste ancora un calcolo effettivo della metratura di verde che sarà realizzata con la riqualificazione.
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L’unico calcolo ad oggi è quello effettuato dalla sottoscritta, capitolato alla mano, e che riporta circa 60 m² invece che i 250 dichiarati dall’assessore.
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Non vi è chiarezza sulla giusta interpretazione dei pareri di Mistero (2009) e Soprintendenza (2014-2015) soprattutto in merito al vincolo di lasciare libera l’intera visuale ad effetto “cannocchiale”. Eclatante, in merito, come oggi si abbia certezza che la “prescrizione” del cannocchiale non esista per i gazebo dei bar esistenti su via sparano. A riguardo, infatti, avevo sollevato il rischio di eventuali contenziosi che sarebbero potuti sorgere dal negare, terminati i lavori, il riposizionamento dei gazebo esistenti.
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Sfugge come quello che fino ad oggi era il vincolo della soprintendenza – dichiarato dalla giunta – a non posizionare alberi su via sparano, per lasciare la visuale libera, venga meno di fronte all’utilizzo di occupazione di suolo pubblico per gazebo. Delle due l’una: se possono rimanere i gazebo potranno rimanere anche le alberature su via sparano.
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In tema di alberature poi, non solo non è ancora chiaro quanto verde sarà posizionato, ma addirittura le stesse fioriere saranno poste a ridosso della strada carrabile creando pericolo per gli stessi fruitori delle uniche panchine con schienale.
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Ho chiesto infatti se si potessero spostare queste panchine con fioriera a ridosso della via sparano così da permettere la socialità (prevista dal bando), ma a causa del famoso “vincolo” non si possono spostare.
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Cosa stiamo realizzando? Una strada museo che non è più museo perché non ha più le opere d’arte; una strada senza alberatura perché doveva avere la visuale libera , a cannocchiale, a cui oggi si inseriscono nuovamente i gazebo alti minimo due metri; una strada dedicata al commercio e alla socialità dove le poche panchine con schienale saranno relegate agli angoli della strada carrabile.
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Ci siamo riaggiornati con la commissione al 22 giugno, giorno nel quale l’assessore Galasso si è impegnato a portare il calcolo effettivo del verde; ad impegnarsi, qualora fosse inferiore a quanto dichiarato, a raggiungere comunque la cifra da lui 250 m² di verde; a ricostruire il senso dei pareri della soprintendenza e del ministero. Dal canto mio, mi sono impegnata a portare un altro calcolo: questa volta quello dell’ingombro dei gazebo. Ingombro, quest’ultimo, che trovo legittimo al pari delle alberature tra l’altro non vietate dal concorso del 2006″.
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Irma Melini, consigliere comunale e vice presidente della commissione Lavori Pubblici.