Trentotto. Cari lettori, alla fine di questo breve articolo c’è il senso di questo numero e la dimensione (modesta) della programmazione per cultura, musica e tempo libero che caratterizza l’estate barese ormai da tempo immemorabile.
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Bari, nonostante sia una città con numerosi maxi-contenitori per eventi e spettacoli (dallo stadio della Vittoria al San Nicola, passando per spazi nel porto, Piazza Prefettura e Fiera del Levante), d’estate è più o meno desertificata. I giovani emigrano. Nessun fuga di cervelli per il Solleone. Semplicemente la proposta culturale o di intrattenimento musicale che attrae i venti-trenta-quarantenni non passa dal capoluogo regionale. Adesso vi invitiamo a prendere la cartina della Puglia e segnare con una X le località che ospitano rassegne estive culturali o musicali di respiro nella Regione. La Notte della Taranta? A Melpignano. Pietre che cantano? A Cisternino. Il libro possibile ? A Polignano. Il Jazz? A Bitonto o Ruvo o nel Salento. Antonello Venditti? In concerto a Cerignola. Max Gazzè? A Torre Regina Giovanna di Apani, Brindisi. Malika Ayane? All’Anfiteatro di Ostuni. Gianna Nannini? Alla banchina San Domenico di Molfetta. Volete provare emozioni con la musica elettronica? Dovete andare al Parco Gondar, a Gallipoli, dove si esibiranno David Guetta, il dj che aperto in musica gli europei di Francia, i Prodigy e Paul Kalkbrenner. Ogni evento, è utile ricordarlo, genera un enorme indotto che si traduce anche in promozione del territorio, attirando giovani o turisti di tutta la Puglia e da altre regioni.
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Bari città senza colonna sonora d’estate
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Non cercate Bari, nonostante sia una città con numerosi maxi-contenitori per eventi e spettacoli, d’estate, tra le sedi dei più importanti concerti. Ci sono piccoli eventi musicali, ma nel complesso la città d’estate è muta. Muta. In tempi in cui anche la musica potrebbe creare ponti, demolire le discriminazioni, aiutare a riconoscere l’altro, la Bari decantata “Porta d’Oriente” rinuncia a essere luogo di eleborazione di una dignitosa proposta per il tempo libero, costringendo giovani e meno giovani a emigrare alla ricerca di risposte al proprio bisogno (politico) di cultura e musica.
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Cari amministratori…
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Agli amministratori, sindaco Antonio Decaro e assessori tutti, non osiamo chiedere se abbiano mai sentito nominare Renato Nicolini, benemerito assessore alla cultura della città di Roma, king-maker dell’Estate romana, volano economico e di crescita sociale per la Capitale e le sue borgate negli anni ottanta. Semplicemente, nella speranza di alimentare un pizzico di orgoglio declinato in spirito di emulazione, riportiamo l’elenco dei festival estivi italiani e ci domandiamo perché Bari non possa ospitare nemmeno una rassegna musicale di pari livello. Dimenticavo il numero 38: trentotto – dicesi trentotto – sono i maggiori festival musicali in Italia nell’estate2016 per il sito rockshock.it. Perché non c’è Bari?
rnrnrn
rnrn@waldganger2000