Esiste nella memoria storica dei nostri avi un detto che racchiude in sé tutta l’antica saggezza d’un popolo vero, autentico: “aqquànne tadà fà accìde, fatt accìde d’ò mègghiìe vecciìre” (se devi farti scannare fatti scannare dal migliore macellaio). Ora questo modo di dire antico lo si può applicare a diverse circostanze della nostra meravigliosa esistenza, ma in questo caso rimando ad un vero professionista della carne: Da Mimì alias Michele Pacucci.rnrnLa famiglia Pacucci ha una straordinaria storia di bottega che inizia nel lontano 1951 col signor Domenico, Mimì appunto, in Piazza Federico II di Svevia al n° 36….’nbacce au castiìdde! a quel tempo si usava dire, ad esempio, nel linguaggio popolare quotidiano: “mò ià scì a pertà le terrìse au vecciìre” (ora devo andare a portare i soldi al macellaio). Era uno dei mestieri portanti della tradizione barese anche perché rappresentava quel genere di sostentamento alimentare di gran pregio e ad appannaggio delle famiglie più abbienti. Purtroppo negli ultimi anni il proliferare di innumerevoli supermercati ha contribuito alla scomparsa di parecchi colleghi di Mimì, ma per fortuna grazie ai suoi figli la tradizione di famiglia resiste egregiamente.rnrnIn particolar modo oggi vi parlerò di Michele che gestisce il “Da Mimì” in Corso Sonnino dal 1990. Questo simpaticone signore presenta una spettacolare scelta di carni pugliesi ed anche alcune scelte toscane di altissimo livello. Le confezioni o come dicono i più bravi “il packaging alimentare” è curato nei minimi dettagli, le carni maneggiate con cura e maestria, igiene al top e collaboratori molto specializzati, sono le prime qualità che balzano agli occhi. Specialità libidinose sono i famosi hamburger da 400gr realizzati a punta di coltello con sola carne di reale chianina. Poi cito anche la Podolica di Gioia del Colle e gli straordinari polli di masseria (su ordinazione) rigorosamente…GIALLI (non bianco anemico da supermercato). Altre specialità pornografiche sono: le salsicce condite con gorgonzola e olive taggiasche, zampine, capocolli artigianali di Martina all’uso antico senza “padroni” da etichette ormai eccessivamente internazionalizzate (chiaro?). Menzione speciale per il capretto ed il maiale: da urlo. Infine vi segnalo il taglio del filetto e delle bistecche: una goduria celeste dai risvolti meditativi inaspettati, morbidezza e goduria ad ogni boccone, sia se te le spari alla brace sia se te le spari in padella…‘nzòmme come la fasce e la fasce iè da merì!rnrnUn cenno curioso, a chiusura, sul termine “u vicce” (il tacchino). Avere gli occhi come un viccio non è proprio cosa auspicabile ai più. “Cudde tene lècchie come au vicce” significa additare colui che non … da parecchio tempo. Nei tempi addietro il dottore auspicava al padre del giovane “malato” di provvedere affinché si provvedesse a portare il figliuolo a …lucciole.rnrnDunque…buon appetito!rnrnU Vecciìre de BbarernrnMacelleria Da Mimì di Michele PacuccirnrnC.so Sonnino 53 – BarirnrnTel. 080 553 1712rnrn rnrn
“U Vecciìre de Bbare” – Macelleria Da Mimì
Pubblicato da: Nicola Pintucci | Mer, 22 Marzo 2023 - 09:33
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