Da Realtà Italia a “Resa dei conti Italia”: Alessandra Anaclerio, capogruppo del movimento civico fondato da Giacomo Olivieri ha duramente attaccato il vicesindaco di Bari, Vincenzo Brandi, chiedendone le dimissioni. Il conflitto nasce dalle tensioni interne legate alla dialettica con il sindaco Decaro e all’adesione di Olivieri ad Alleanza Popolare di Massimo Cassano. Tre consiglieri comunali di Realtà Italia – Giuseppe Neviera, Vito Lacoppola e Giuseppe Di Giorgio – sono schierati a difesa della giunta, il partito del quale fanno parte è invece posizionato su un fronte critico. Da qui le fibrillazioni, che questa volta colpiscono Brandi, espressione di Realtà Italia nella giunta. Il vicesindaco, tra l’altro, avrebbe accettato un incarico nazionale nel partitino Centro Democratico, in passato sostenuto da Olivieri prima di un allontanamento.
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La Anaclerio in consiglio comunale contro Brandi
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L’intervento del capogruppo di Realtà Italia in consiglio a Bari, Alesandra Anaclerio: “Da un po’ di giorni la posizione del vicesindaco Brandi a me a al mio gruppo non è più chiara. Qualche giorno fa abbiamo appreso dalla stampa della nomina a Coordinatore Cittadino di Bari del Centro Democratico del consigliere del terzo Municipio, Domenico Derenzo, il quale ha dichiarato di essere stato avvicinato al movimento dal suo Coordinatore Nazionale. Un tale Vincenzo Brandi. Vincenzo Brandi chiarisca la sua posizione: non è stato scelto dal Sindaco perché tecnico e idoneo professionalmente a rivestire il ruolo che oggi ha. E’ stato nominato assessore perché è stato il nostro partito a sceglierlo: la sua nomina è politica, non tecnica. Qualora dovesse confermare la sua appartenenza al Centro Democratico, che si dimetta dal suo incarico”.
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La posizione di Brandi
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Brandi non si scompone. Come riportato da Borderline24 nei giorni scorsi, vuole proseguire nel suo mandato in giunta: “Sono il vicesindaco e ho un dovere nei confronti di chi mi ha votato e del sindaco Antonio Decaro che mi ha conferito questo incarico. Continuerò quindi a dare corso al mio mandato, finché il sindaco non lo riterrà opportuno”.
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