BARI – Sarà un Bari malese? Nonostante gli annunci, è ancora presto per dirlo con certezza, lunedì 6 giugno forse se ne saprà qualcosa in più. San Nicola, è risaputo, è amante dei forestieri e con uno stadio intitolato proprio al santo patrono sarebbe l’epilogo già “scritto” nel 1990. “La Bari” – sì, al femminile – potrebbe passare nelle mani dell’imprenditore malese, Noordin Ahmad, ribattezzato dai tifosi Datò (in realtà Datò è un titolo onorifico, paragonabile a commendatore, cavaliere o giù di lì). Il condizionale, però, è ancora d’obbligo e i tifosi baresi fanno gli scongiuri.
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Sì perché il passato insegna che prima di esultare meglio attendere firme e soldi. Purtroppo, il vecchio galletto negli ultimi 10 anni è stato costretto a fare il giro del mondo: da Varese al Qatar, passando per il Canada, gli Usa, l’India, la Russia, principato di Monaco e Spagna. Ne ha vissute di peripezie il ruspante galletto, ha dovuto subire persino l’umiliazione di un fallimento. Ma, a dirla tutta, non è stata l’unica delusione. Ripercorriamo le tappe dell’avventuroso viaggio biancorosso.
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Il primo tentativo fu fatto dall’immobiliarista lombardo, Gianmario Cazzaniga: dopo mesi di trattative con la famiglia Matarrese tutto naufragò. Il 2007 è l’anno che sancisce l’inizio del giro del mondo: in città si vocifera di un interessamento di un gruppo russo legato a Gazprom, nella presunta trattativa entra pure l’allora sindaco Michele Emiliano che prova a fare da intermediario, organizzando una cena a casa di sua madre (evento confermato dallo stesso Emiliano). Fumata nera. Dalla Russia si vola a Monaco: gli immobiliaristi Claude Cohen e Marco Vedeo si fanno avanti, l’offerta arriva ma viene considerata inaccettabile da Vincenzo Matarrese, circa un milione e mezzo. Il 2007 si chiude così, con i tifosi che intonano “Comprala, la Bari è in vendita”. L’anno successivo è la volta della Spagna: l’ex presidente del Real Madrid, Lorenzo Sanz, esce allo scoperto e sostiene di voler acquistare l’As Bari. Alle parole non seguiranno mai i fatti. Ma sarà il 2009 a restare impresso nella memoria dei supporter biancorossi grazie ad uno statunitense, Tim Burton. Quello che accade è una commedia comica: il texano atterra a Bari, con un volo low cost, accolto da 2mila persone. Allo stadio sventolano le bandiere a stelle e strisce, si sprecano i cori e gli striscioni: “Io passo a Tim”, uno dei più famosi. Il 30 settembre è il giorno decisivo, Burton deve versare la caparra ma di lui si perdono le tracce. Svanisce nel nulla, come i sogni dei baresi, e persino la trasmissione televisiva “Le Iene” costruisce una parodia su questa vicenda grottesca. Poi, è la volta delle Meleam prima di tornare negli Usa: siamo nel 2011 e la Real Florida Tv, società di telecomunicazioni, chiede di esaminare i bilanci. Si affacceranno anche il manager milanese Alessandro Proto e Fabio Montecalvo, presidente della Wfm (World football management). Tra il 2013 e il 2014 ci prova l’imprenditore barese Paolo Montemurro, fatto sta che nel 2014 l’As Bari fallisce e all’asta il titolo se lo aggiudica Gianluca Paparesta. E’ finito il giro del mondo del Bari? Macché. Durante l’asta fallimentare, Paparesta presenta un documento di una banca indiana che i giudici non accettano. Chi sta tentando di comprare l’As Bari? Si tratta di un gruppo indiano che fa riferimento a Bhaswar Goswami, della Celebrity management group. Ma dopo quel tentativo la pista indiana svanirà. Dall’India alla Russia il passo è breve: Paparesta porta a Bari il direttore di Smp Bank, Konstantin Goloshchapov, la banca dei fratelli Rotenberg. Sembra che qualcosa possa accadere, ma poi anche questa ipotesi tramonta, pare per colpa della crisi in Crimea.
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Dopo la Russia tocca alla Cina: mister Herman Cheng, con accanto Leo Volpicella, avvia una due diligence. Raggiunge il capoluogo pugliese, dove ha vari incontri, e annuncia di essere pronto a costituire una costola europea della Winston per presentare un’offerta di acquisto. Ma tra la cordata cinese e Paparesta non sboccerà mai l’amore, anzi a salvare la Fc Bari 1908, immettendo danaro fresco nelle casse, ci penserà l’attuale socio di minoranza Cosmo Antonio Giancaspro. Nello stesso periodo – nel silenzio – comincia e va avanti la trattativa con il malese Noordin. E’ finito il giro del mondo? Per i tifosi biancorossi la speranza è questa, altrimenti persino San Nicola potrebbe cominciare a cambiare idea sui forestieri e magari gettare lo sguardo un po’ più vicino, molto più vicino. Molfetta?