I Pangea sono un gruppo pop rock di giovani baresi, attivo dal 2011. Be Free, il loro primo EP, è stato da poco pubblicato e può essere ascoltato gratuitamente sulle diverse piattaforme digitali. Due i singoli: Le Mani e Troppo Blu, quest’ultimo ambientato in un capannone abbandonato. A loro non manca sicuramente l’entusiasmo, e affrontano il loro percorso musicale anche contando sull’amicizia che li lega. Potrete seguirne gli sviluppi continui sulla fanpage di Facebook.
I Pangea hanno risposto ad alcune domande per Borderline24 Bari.
Come nascono i Pangea?
I Pangea nascono da cinque storie diverse che in tempi diversi si sono venute a incontrare. Roberto William Guglielmi (voce e piano) fin da piccolissimo scrive canzoni pop con Francesco De Maria, autore dei testi, mentre Stefano Bozzi (chitarrista) e Dario Starace (batterista) suonavano hard rock in diverse band e spesso insieme. Poi quasi per caso iniziano a suonare insieme verso la fine del 2011 e dopo un breve periodo con un altro bassista incontrano Giulio Sarno, consolidando la formazione e l’amicizia, che permette loro di continuare così.
Da dove la scelta il nome del gruppo?
La scelta del nome deriva dalle nostre diversissime personalità, che ci hanno portato a pensare a qualcosa che potesse riunire tutti, come il supercontinente emerso, chiamato appunto Pangea.
Quali gli elementi di originalità della musica dei Pangea?
È strano parlare di originalità, cerchiamo di mettere nella musica quello che siamo: le nostre influenze sono molto diverse e proviamo a farle suonare in ogni canzone, ma lasciamo all’ascoltatore il giudizio.
Che riscontri sta avendo questo primo EP?
L’EP sta avendo un ottimo riscontro, in free download su Soundcloud e in streaming su Spotify. Abbiamo avuto diversi articoli su quotidiani locali e in particolare i singoli da esso estratti (Le Mani e Troppo Blu) sono stati un piccolo successo per noi su YouTube, arrivando quasi a 30000 visualizzazioni.