Il 24 marzo scorso un gruppo di ragazzi è entrato nel giardino e nella cascina di villa Capriati, in via Amendola, avviando il progetto “Bread and Roses”. A distanza di più di due mesi si è provveduto alla riqualificazione dell’area verde: i ragazzi hanno deciso di avviare una petizione (per ora sono state raccolte 700 firme) per chiedere al Comune e alla Città metropolitana di poter collegarsi all’energia elettrica e all’acqua.
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“Noi studenti e studentesse – scrivono in un documento – precari e precarie, soggetti lgbtq, lavoratori e lavoratrici, uomini e donne, bambini e bambine abbiamo scelto di restituire alla città un luogo pubblico, quindi per sua stessa definizione collettivo, che alla città invece è stato chiuso e sottratto e che grazie ad un percorso di autorecupero centinaia di persone, di Bari e non solo, sono tornati ad attraversare e a ri-vivere”.
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In questi 60 giorni di autogestione hanno provveduto alla pulizia del giardino e dell’agrumeto di 852 metri quadrati, realizzando un piccolo orto, hanno riqualificato la cascina e organizzato eventi.
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“Tutto questo, però, è stato possibile sia grazie all’entusiasmo e all’impegno quotidiano sia grazie molto più ‘banalmente’ e concretamente alle centinaia di taniche d’acqua riempite dalle fontane pubbliche, necessarie per il giardino, le pulizie, la cucina e la vita comune e ai 50 litri di benzina necessaria per il generatore utile a “dare luce” allo spazio”.
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Da qui la richiesta alle istituzioni: “Noi ora vogliamo fare un ulteriore passo in avanti, superare queste cifre per rendere Bread&Roses uno spazio ancora più accogliente, aperto e vivibile, utile alle tante persone che in questa città si sentono deprivate di luoghi di relazione e attività, e con noi tutte/i coloro che hanno sino ad oggi sottoscritto la nostra petizione popolare. Per questo chiediamo di poter accedere alle utenze di acqua e luce”.
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