L’Università di Bari aperta anche d’estate per le Summer school. Il regolamento è stato approvato e si pone l’obiettivo di attrarre in città studenti soprattutto stranieri che possano godere del mare e delle spiagge e allo stesso tempo seguire corsi professionalizzanti. “Si tratta di una rivoluzione a cui tengo molto – spiega il rettore Antonio Uricchio – per fare vivere l’Ateneo 365 giorni l’anno”. Le Summer school (previste anche Winter school) saranno attivate in collaborazione con istituzioni universitarie, centri di ricerca italiani e stranieri e con soggetti pubblici e privati.
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Lunedì il rettore incontrerà i direttori dei dipartimenti per chiedere loro di presentare progetti per l’attivazione dei corsi estivi. “Non so se ci riusciremo già per questa estate – prosegue Uricchio – ma io ci proverò. Si tratta di corsi specifici che avranno valenza di short master aperti a italiani e stranieri. Per gli stranieri e i fuori sede ho già un accordo con l’Adisu, l’Agenzia per il diritto allo studio: saranno messi a disposizione gli alloggi lasciati dai ragazzi durante l’estate”.
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Potranno partecipare ai corsi i laureati, i dottori di ricerca, i dottorandi, italiani e stranieri, studenti iscritti ai corsi di laurea e laurea magistrale a ciclo unico.
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I corsi, concentrati in un periodo di tempo non superiore alle quattro settimane, potranno essere totalmente o parzialmente in lingua inglese o in altra lingua straniera, scelta in base alle specifiche esigenze formative.
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Le Summer school potranno essere organizzate da aprile ad ottobre, le Winter school da novembre a marzo.
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“Ovviamente – conclude Uricchio – faremo in modo di fare vivere la città e le nostre strutture il più possibile. Con accordi con il Cus (Centro sportivo universitario) o con soggetti privati si potranno organizzare visite turistiche per gli stranieri per fare conoscere la nostra terra, ma anche potremo mettere a disposizione le strutture sportive del Cus”.
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Il progetto è sostenuto anche dagli studenti. Come spiega Carlo De Matteis, consigliere di amministrazione di Up: “Le summer school di Ateneo sono una sfida che dobbiamo necessariamente vincere: Bari ha tutte le carte in regola per essere meta appetibile nel periodo estivo da parte di giovani studenti e dottorandi di tutto il mondo. Alle ovvie caratteristiche geografiche di Puglia, che sicuramente offrono vantaggi e infinite possibilita per vivere la nostra terra, si devono però aggiungere le opportunità offerte dall’Università: le summer school di Ateneo devono essere laboratori formativi innovativi. Il nostro – continua – non deve essere un mero lavoro di copia di quanto proposto altrove, ma deve puntare sulla novità. In tal senso, auspico piena collaborazione anche con gli enti locali per organizzare workshop collegati alle summer school, e questa può essere l’occasione anche per rivitalizzare sedi quali Villa Larocca e Villa Sbisá che potrebbero diventare il cuore di questo progetto nel breve termine”.