Orecchie da Elefante è l’esordio del cantautore e polistrumentista siciliano Cappadonia, che ci porta sul terreno di un rock spesso intimo e delicato, ma non privo di carattere o leggerezza. Non di rado i brani sembrano entrare in punta di piedi nel nostro spazio sonoro, per poi lasciarci soli ad affrontare le domande che Ugo Cappadonia pone all’ascoltatore, oltre che a se stesso.
L’album è stato prodotto da Alessandro Aloisi (Il Pan del Diavolo), che ha pure co-firmato alcuni pezzi: e in effetti l’intero lavoro è cresciuto nella collaborazione tra i due, tra le sonorità rock d’oltremanica del siciliano e quelle folk-rock statunitense del produttore. Non manca poi l’eco della musica dei Beatles. Ad impreziosire questo disco vi sono pure i contributi di musicisti del calibro di Gianluca Bartolo (sempre Il Pan del Diavolo), Nicola Manzan, El Pannocchia, e altri ancora.
In questo disco di esordio mi sembra molto forte la dimensione interiore. È cosi?
Certamente, tutto parte dall’interiorità in questo disco, e sul modo in cui essa si scontra con la realtà. Ogni canzone nasce da una esperienza o uno stato d’animo che ha portato a uno scontro o a un cambiamento. L’intero album parla di cambiamenti.
Da dove vengono i suoni del polistrumentista Cappadonia?
In questo disco è presente tutto il mio bagaglio di esperienze musicali e della musica che amo. Ho cercato di dare un suono ben definito e riconoscibile a ogni singolo pezzo in armonia con il tema trattato. E per farlo ho avuto al mio fianco musicisti incredibili.
Il pensiero ai Beatles torna – ad esempio con L’invenzione migliore e Goodbye – ma pure in altri brani. Che ruolo hanno giocato nella formazione di Cappadonia?
I Beatles hanno avuto un ruolo fondamentale nella mia vita e in quella di tutti coloro che fanno musica, anche se a volte qualcuno ne è inconsapevole. La mia passione nasce da lì.Come può nascere un brano di Cappadonia?
I miei brani nascono da una piccola idea che capisco subito essere magica. Può essere un breve riff o una singola frase. Poi costruisco il tutto intorno all’attimo di magia che arriva quando meno te lo aspetti.
Dove corre Cappadonia?
Spero che questo disco venga ascoltato e spero di poterlo portare in giro per tutta Italia suonandolo dal vivo. È importante che le canzoni restino vive dopo essere state pubblicate, non appena cammineranno da sole, penserò a un altro disco.