Gli Statuto sono una realtà storica del panorama musicale italiano, che dopo 33 anni di attività continua a rimanere fresca e a proporre la propria interpretazione del mondo, e non senza evoluzioni. Il loro ultimo disco, Amore di classe, è un concept album: le dodici canzoni che lo compongono ci raccontano in sequenza le fasi di una storia d’amore metropolitana, che nasce durante una manifestazione studentesca che vede lui ferito e lei pronta a soccorrerlo. Il tour promozionale che presenta il nuovo album è partito a gennaio.
Gli Statuto nascono nel 1983, prendendo il nome dalla piazza torinese dove si ritrovano i mod (da modernism, una subcultura giovanile che si sviluppò nel Regno Unito a partire dalla fine degli anni cinquanta). Molti li ricorderanno per la partecipazione del 1992 al Festival di Sanremo, dove arrivarono in finale nella sezione Novità con il brano Abbiamo vinto il Festival di Sanremo, che rimase poi per alcuni mesi in hit parade.
La formazione attuale della band vede oSKAr (Oscar Giammarinaro, voce), Naska (Giovanni Deidda, batteria), Alex Bumba (Alex Loggia, chitarra) e Rudy Ruzza (basso).
In occasione dell’uscita di Catturami, l’ultimo singolo tratto da Amore di Classe, oSKAr degli Statuto ha risposto per noi ad alcune domande.
Da dove nasce l’amore degli Statuto per la cultura mod? Quanto è diffusa in Italia?
Il Modernismo è la migliore soluzione di vita per vivere in questo sistema che non ci piace, e attraverso la musica cerchiamo di portare a più pubblico possibile le nostre idee, il nostro stile e tutto ciò che è Modernismo. In Italia il Modernismo è presente un po’ in tutte le città.
Gli Statuto hanno un rapporto molto forte con la squadra di calcio del Torino. In quali diversi modi si è svolto?
Siamo tifosi del Toro e facciamo parte della tifoseria organizzata da primi anni ’80. Abbiamo suonato più volte alla presentazione della squadra o in varie celebrazioni del 4 maggio e inoltre abbiamo fatto parecchi concerti per contribuire a pagare le spese legali dei nostri ultras.
L’idea del concept album è un’idea che diviene popolare negli anni ’60 e ’70. Cosa ha spinto gli Statuto a riproporre quella formula oggi?
Abbiamo raccontato una storia d’amore metropolitana che ha come sfondo tutti i problemi che devono affrontare i giovani di questa epoca storica: la difesa della scuola pubblica, la mancanza di occupazione, la lotta al razzismo e tutte le discriminazioni, compresa quella di classe, che è sempre più presente e mai presa in considerazione.
Amore di classe ad Aprile è entrato direttamente in classifica, tra i primi cento dischi più venduti in Italia.
Siamo molto contenti delle vendite del nostro nuovo CD, ma i conti si fanno alla fine…
Come sono cambiati gli Statuto in questi anni?
In 33 anni di attività abbiamo dovuto necessariamente cambiare componenti, anche con “andate” e “ritorni”. Musicalmente non abbiamo mai perso il legame con le nostre radici soul e ska, ma abbiamo sicuramente approfondito ed esplorato vari generi, mantenendo originalità e sempre senza penalizzare impegno e divertimento.