Nuova puntata della querelle marò. Torna una piccola speranza di rapido rimpatrio per il fuciliere di Marina Salvatore Girone. Da Nuova Delhi il portavoce governativo Vikas Swarup ha fatto sapere che il governo indiano e quello italiano sono in contatto per giungere ad una rapida soluzione. E in più ha fatto sapere che – nonostante la Corte Suprema, organo che deve vagliare l’istanza di rimpatrio italiana, sia in vacanza fino al 28 giugno – resta attivo un ufficio giudiziario per deliberare sui casi di emergenza, un “vacation bench”, una sezione riservata alle urgenze. Al momento non c’è notizia della presentazione da parte dell’Italia dell’istanza per il ritorno a casa di Girone, ma questa comunicazione del governo indiano renderebbe possibile la calendarizzazione di una udienza ad hoc.
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Il disposto della corte arbitrale
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Il 3 maggio scorso il tribunale interazione, istituito dai due Paesi presso la Corte permanente di arbitrato (Cpa), a l’Aja, aveva stabilito che “Italia e India devono cooperare, anche davanti alla Corte Suprema indiana, per ottenere un allentamento delle condizioni cautelari del sergente Girone così che possa, in base a considerazioni di umanità, tornare in Italia”.
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L’audizione del sottosegretario Alfano in Commissione Difesa della Camera
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Il sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Alfano, rispondendo ad una interrogazione urgente del deputato di Forza Italia Elio Vito, ha informato la Commissione Difesa che dopo la sentenza favorevole del Tribunale arbitrale internazionale, la Farnesina si è immediatamente attivata con il Ministero degli Esteri indiano ed ha formulato una proposta per le condizioni del rientro del nostro Fuciliere. Per Alfano, le condizioni indicate dal Tribunale de L’Aja sono chiare: tutto va definito entro il 29 luglio.
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