Divertirsi, ma allo stesso tempo pensare. Chiedi all’orizzonte, il terzo album dei Musicamanovella (in uscita il 20 Maggio), non si discosta da quella che è la loro filosofia musicale. I brani sono sicuramente divertenti e “popolari“, nella migliore delle accezioni, ma i diversi temi toccati possono spesso dar spazio all’impegno: la title track si ispira ai fatti di Parigi del 13 novembre scorso, mentre altri pezzi giocano sui rischi della soglia tra sogno e realtà, ad esempio.
I Musicamanovella sono: Rocco Spagnoletta (voce), Dario Vista (basso e voce), Mimmo Gruosso (tastiere), Antonio Gruosso (fisarmoniche), Renato Pezzano (chitarre), Antonello Ruggiero (batteria).
Cosa differenzia in particolare questo ultimo album da quelli precedenti?
La differenza si vede a occhio nudo: abbiamo qualche primo capello bianco, un po’ di mal di schiena e la consapevolezza di avere uno strumento da non sottovalutare e soprattutto da non sprecare. Quando abbiamo iniziato a vedere tanta gente, tanti giovani ai nostri concerti, ci è scattato un senso di responsabilità. Siamo stati per anni degli intrattenitori, ma oggi sentiamo la necessità di veicolare un messaggio attraverso la nostra musica e il nostro saper attirare l’attenzione. E così abbiamo scoperto che il valore del divertimento e il valore del messaggio messi insieme danno una crescita esponenziale alle nostre canzoni e ai nostri concerti.
Come definireste la musica dei Musicamanovella a qualcuno che non vi ha mai ascoltato prima?
Leggera, noi facciamo musica leggera. Perché la leggerezza è una chiave di lettura universale, perché con leggerezza si possono dire cose importanti, perché la gente quando si diverte apre la mente e accoglie le cose migliori. E con noi la gente si diverte un sacco.
Quanto è stata diversa l’esperienza di contribuire a una colonna sonora?
È stato entusiasmante, legare la musica a delle immagini e partendo da queste ultime, cogliere un’impressione che è già lì ferma nel film e riempirla di musica. L’arte è infinita e infinite sono le forme attraverso le quali si compie, entrare con la musica nel cinema è stato bellissimo, un piacere insolito.
Una delle caratteristiche che colpiscono di più della musica dei Musicamanovella è la capacità di effettuare passaggi e accostamenti anche inaspettati tra generi musicali. Quanto c’è di spontaneo e quanto di “studiato” in questo?
Siamo una band formata da musicisti di estrazione diversissima, dal folk al rock/blues al reggae, pertanto passare da un genere all’altro ci è sempre venuto naturale. Personalmente, ho sempre pensato che un genere ci avrebbe limitato, che sarebbe stato una gabbia che avrebbe condizionato qualcuno del gruppo. Quindi, all’inizio è stato naturale, poi funzionava e l’abbiamo teorizzato e quindi studiato.
I Musicamanovella hanno assai spesso sottolineato lo stretto rapporto con la loro terra, la Basilicata. Quale la vostra opinione sulla scena musicale regionale?
Amiamo molto la Basilicata e questo amore è ricambiato dalla nostra terra. La scena musicale della Basilicata era molto più florida una ventina di anni fa, oggi sono davvero poche le occasioni che hanno i giovani di suonare. Tolti due grandi festival importanti (Percorsi DiVersi a Pignola e il Pollino Music Festival a San Severino Lucano), che danno la possibilità agli emergenti di suonare davanti a un grande pubblico, non ci sono locali che mettono la musica al centro. Di contro – non so se come reazione a questa carenza di possibilità – i ragazzi pensano a prepararsi per i talent. Studiano e partecipano a tutti i provini. Se non ce la fanno tornano a prepararsi per il prossimo anno, invece di fare una band con 3 amici e di cercare di suonare il più possibile. E così perdono il meglio che la musica può regalare.