BARI – Il giudice monocratico del Tribunale civile di Bari, Valentino Lenoci, ha condannato la banca Unicredit spa al pagamento di 12.681.776 euro in favore della curatela del fallimento Divania, la società barese produttrice di divani dichiarata fallita nel 2011, corrispondenti alle presunte perdite dovute agli investimenti in derivati.
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La sentenza
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La sentenza riconosce “le gravi violazioni poste in essere” dall’istituto di credito “nella gestione dell’operatività in strumenti finanziari derivati” sottoscritti dal titolare dell’azienda, l’imprenditore barese Francesco Saverio Parisi, fra il 2000 e il 2005. Secondo il Tribunale civile di Bari le operazioni finanziarie “non erano assolutamente coerenti con il profilo di rischio della società Divania” e “assolutamente inappropriate”. Secondo il giudice, l’imprenditore Francesco Saverio Parisi ha effettuato “investimenti in maniera inconsapevole, senza conoscere adeguatamente natura e tipologia degli strumenti finanziari sottoscritti”. Il giudice scrive di “gravissime violazioni compiute da Unicredit, con riferimento agli obblighi informativi da porre in essere al momento della stipulazione delle singole operazioni” e di “notevole superficialità nella gestione documentale dell’operatività in essere”. Sempre secondo il giudice, concludendo “la condotta della banca ha cagionato una serie rilevantissima di danni”.
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La replica
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“Unicredit – si legge in una nota – non condivide la sentenza e si riserva di proporre appello. Si ribadisce ancora una volta che le vere ragioni del default di Divania sono contenute nella sentenza dichiarativa del suo fallimento del giugno 2011, confermate anche dalla Corte di appello di Bari che, nella sostanza, escludono che la contestata operatività in derivati abbia potuto rappresentare anche solo una concausa del dissesto di Divania”,.
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