“E’ un momento storico non solo per la comunità LGBTI ma per tutta la nazione. Lo stato riconosce a tutti e tutte pieni diritti senza distinzione. In trent’anni questo è il primo vero segno di cambiamento”: così Valentina Vignaiolo, presidente dell’ArciGay di Bari, ha commentato l’approvazione del “ddl Cirinnà” che regolamenterà le unioni civili.
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La sua associazione è soddisfatta dell’iter legislativo?
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“E’ un decreto monco ma solo un primo passo. Il nostro obiettivo è il matrimonio egualitario, non ha senso avere due istituzioni che regolino gli affetti se siamo tutti e tutte uguali. La nostra battaglia non termina qui. Altro punto fondamentale è la stepchild adoption per il riconoscimento di legami genitoriali che già esistono. Questa volta ha vinto il bigottismo e la cattiva informazione, ma continueremo ad informare e a formare”.
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Il 17 maggio ricorre la giornata nazionale contro l’omofobia.
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“Il ddl Cirinnà è solo un passo importante per il riconoscimento degli omosessuali, ma non basta ad abbattere i pregiudizi. E’ necessaria una legge che protegga gay, lesbiche, trans, bisex e intersessuali, spesso vittime di violenza ingiustificata. Sono allarmanti i dati del “Gay center” al quale ragazzi e ragazze si rivolgono perchè vittime di bullismo. L’omofobia esiste, inutile chiudere gli occhi”.