BARI- Hanno boicottato i test Invalsi e sono scesi in piazza. Il 70 per cento degli studenti delle scuole superiori Giulio Cesare, Bianchi Dottula, Perotti, Euclide, Elena di Savoia e dei licei Fermi, Socrate, Salvemini e Scacchi ha deciso di non sottostare alla logica nozionistica dei test. “Siamo studenti, non numeri!”, è lo slogan portato avanti dall’Unione degli Studenti-Bari che si sono riuniti in tre distinte assemblee.
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Al Salvemini, così come al Fermi, la Dirigente scolastica ha invitato i genitori a spingere i ragazzi che hanno partecipato alla manifestazione, a tornare a scuola – anche se in ritardo – per svolgere comunque i test.
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“Questa street parade è stata organizzata- dicono in una nota gli Studenti Medi Autorganizzati-Bari – perché gli Invalsi ci impongono un sapere nozionistico. Questi test raccolgono dati statistici per capire quali dovrebbero essere le scelte da attuare per migliorare il nostro sistema di istruzione.rnCi dicono che sono valutazioni anonime, ma in realtà c’è un codice che identifica ogni singolo studente sul registro scolastico e permette così una schedatura delle competenze degli studenti dai sette anni di età in su.
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Le scuole che risulteranno migliori in questi test avranno ancora più finanziamenti, mentre le scuole che risulteranno peggiori ne riceveranno di meno. Questo senza contare che, magari, le differenze sono causate dal contesto socio-culturale ed economico in cui ogni singola scuola vive e non necessariamente dall’inadeguata preparazione del professore o degli studenti”.
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