BARI – “Provo disgusto e tanta rabbia”. Così il sindaco Antonio Decaro commenta l’arresto di due maestre accusate di presunti maltrattamenti a bimbi tra i due e i tre anni e mezzo in una scuola materna di Santo Spirito.
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“Gli episodi di cui abbiamo avuto notizia questo pomeriggio – commenta il primo cittadino – relativi a fatti gravissimi che sarebbero accaduti in un asilo statale di Bari, mi lasciano senza parole. Oggi però prevale il sentimento di padre e provo disgusto e tanta rabbia per quello che pare essere accaduto, sentimenti che non sono neanche lontanamente paragonabili agli stati d’animo dei genitori di quei bambini a cui oggi voglio offrire il sostegno e l’abbraccio di tutta la città. Sono sicuro che gli inquirenti andranno fino in fondo alle indagini per stabilire il prima possibile la verità dei fatti”.
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Decaro ha chiesto al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini di prendere provvedimenti in merito. “Chiedo da sindaco e responsabile della comunità di Bari di assumere provvedimenti esemplari nei confronti delle maestre che sono accusate di aver compiuto quegli atti”.
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“La scuola è il luogo in cui si coltiva l’infanzia e si aiutano a crescere gli adulti di domani – aggiunge l’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano-. Qualsiasi genitore affida i propri figli a maestri ed educatori nella convinzione che se ne prenderanno cura e l’idea che questa fiducia possa essere tradita dal comportamento ignobile di qualcuno è francamente insopportabile. Non riesco ad immaginare lo sgomento delle famiglie coinvolte in quella che sembra essere una vicenda inquietante. Aspettiamo che si faccia piena luce su quanto accaduto, confidando nel lavoro degli inquirenti”.
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Sulla questione interviene il consigliere comunale Fabio Romito del gruppo misto. “La magistratura dovrà accertare le responsabilità dirette, ma anche le eventuali omissioni in ordine a chi deve controllare e sovrintendere al lavoro delle maestre. Non è tollerabile alcuna superficialità quando si ha a che fare con i bambini, i più indifesi. Andremo fino in fondo per comprendere chi ha sbagliato e dovremo provare a mettere a punto strategie tese ad evitare che simili oscenità possano accadere nuovamente. Sono al fianco dei genitori di quei bambini e mi auguro che a questa gente, se le responsabilità dovessero essere accertate definitivamente, possa essere comminata una pena esemplare”.
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Pino Gesmundo, segretario regionale della Cgil Puglia: “A monte manca la prevenzione attraverso un maggiore coinvolgimento delle famiglie o la solidarietà tra colleghi e dirigenti. Occorre pertanto prevenire il fenomeno attraverso azioni di monitoraggio da parte delle istituzioni competenti e intervenire dal basso riaccendendo la partecipazione dei genitori alla vita dell’istituto e promuovendo in questo modo anche la capacità di intercettare i disagi. Il controllo periodico del personale deve avere delle peculiarità attinenti un lavoro delicato che pone le basi per l’educazione di bambini che saranno poi gli adulti del futuro. Altro aspetto è anche legato alla poca attenzione che viene riconosciuta da parte dello Stato alla formazione a tutti i livelli”.
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Luigi D’Ambrosio Lettieri (parlamentare Cor): “L’ennesimo presunto caso di maltrattamento ai danni di bambini di un asilo nido di Bari ripropone con forza la necessità di mettere in campo strumenti legislativi che finalmente possano consentire l’installazione di telecamere a circuito chiuso negli asili. Non si tratta di una violazione della privacy o di un controllo a distanza degli educatori che non devono in alcun modo sentirsi minacciati o sminuiti dallo strumento della videosorveglianza. Le telecamere non sono l’occhio di uno spione. Piuttosto, sono l’occhio posto a tutela sia dei minori che degli educatori”.
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