BARI – Tre palloni bianchi, sospesi in cielo, che riproducono il simbolo del Santo. Questa immagine sacra apre il corteo storico di San Nicola, che quest’anno è diretto da Francesco Brollo. Subito dopo arriva il miracolo dei tre fanciulli, con il Santo che resuscita i tre bambini uccisi dall’oste malvagio che, pentito, si prosta in devozione a San Nicola. Sono solo due delle nove scene messe in mostra durante la rappresentazione di quest’anno.
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Sono tante le figure che compongono poi il resto delle scene. Si va dalle massaie che annunciano l’arrivo del Santo Patrono, ai giocolieri che per strada allietano i passanti, fino ai cavalieri che a passo lento percorrono le vie del centro in sella ai propri destrieri. “Quest’anno il corteo sarà dedicato al popolo”, aveva promesso il sindaco Antonio Decaro. Ecco quindi che sono i popolani i veri protagonisti, loro che portano in processione i simboli del Santo, che illuminano con le fiaccole il cammino dei figuranti, che trasportano con fatica la caravella e il quadro di San Nicola, prova della loro devozione che supera qualsiasi difficoltà.rnPoi si arriva in piazza Garibaldi e qui la tradizione incontra l’innovazione. Decine di palloni ad elio, una nuvola artificiale leggera come l’aria, trasporta in aria una ballerina, che volteggia sospesa sulla folla. Sotto di lei migliaia di curiosi assistono allo spettacolo di danza aerea, vera grande novità di quest’anno, mentre a terra i ballerini della compagnia ResExtensa danzano seguendo un palco mobile che si accoda al corteo.
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Poi, arrivati davanti al teatro Petruzzelli, inizia il vero spettacolo: legati a delle corde elastiche, i ballerini rappresentano tre miracoli di San Nicola: i marinai, i tre generali e il grano, lasciando che sia la danza a raccontare in modo diverso la tradizione religiosa. In un gioco di luci e ombre, anche la ballerina appesa ai palloni continua la sua danza, finché non arriva la mezzanotte. Lo spettacolo è ormai giunto alla fine e i palloni vengono liberati in aria. C’è chi tra la folla non resiste, e ne prende uno da portarsi a casa. Qualcun altro invece si gode lo spettacolo di queste sfere bianche che, lentamente, salgono in cielo.
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È ormai l’8 maggio, la festa di tutti i baresi.