Dalla Germania all’Olanda, dall’Austria, alla Francia sino ad arrivare negli Stati uniti. Senza dimenticare Svizzera e Russia. San Nicola è tra i santi più venerati del mondo. Le testimonianze dell’universalità del culto di San Nicola sono numerose: il “The Oxford Dictionary of Saints”, lo incorona uno dei santi più venerati sia in Oriente che in Occidente. I benedettini di S. Agostino di Ramsgate lo definiscono uno dei santi più popolari della cristianità. Ancora più perentorio è “A Biographical Dictionary of the Saints”: “Nicola di Myra, vescovo e confessore, è il santo più popolare della cristianità, altamente celebrato da tutte le nazioni, specialmente dalla chiesa russa scismatica. Chiese e cappelle innumerevoli gli sono dedicate”. Anche per l’Enciclopedia Cattolica il Santo di Mira e di Bari è uno dei santi più popolari sia della Chiesa greca che della latina. Il suo nome è diffuso in ogni parte del mondo, così come le chiese a lui intitolate.
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La storia
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In Germania il culto di San Nicola ebbe origine verso l’anno mille. Con il tempo si sviluppò la figura del “ragazzo vescovo”: i giovani giravano per le strade delle città cantando “Sunner Klaus, De Grote Man” e ricevevano regali dai passanti. A Lubecca, Amburgo, Berlino e Bamberga ci sono chiese a lui dedicate. Furono – invece, i Normanni a portare il culto del Santo in Inghilterra. Anche in terra anglosassone è diffusa la tradizione del “boy-bishop”(ragazzo vescovo). Una delle festività più particolari in Olanda, è proprio quella di Sinterklaas (San Nicola), Patrono di Amsterdam, che si festeggia il 5 Dicembre. Numerose le chiese dedicate al Santo, come la oude kerk il grande edificio neogotico, al porto fluviale, costruito da A.C. Bleijs nel 1887. Nella Nicolaaskerk di Amsterdam sono presenti anche numerosi affreschi riguardanti episodi della sua vita.
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In America, la caratteristica peculiare di San Nicola è quella di Santa Claus. Fu l’artista Thomas Nast, a dargli l’aspetto di un vecchietto basso con barba e baffi, vestito di rosso, panciuto che portava i doni ai bambini passando dal camino. In Russia, fu conosciuto prima della traslazione delle ossa a Bari, in un momento in cui i rapporti tra la chiesa ortodossa e quella cattolica stavano quasi per rompersi, ecco perché San Nicola viene definite il santo ecumenico. “Come mai S. Nicola viene venerato tanto dai Russi? Perché i russi lo sentono vicino, anche se è in Paradiso”. Così raccontano le loro fiabe. Anche in Russia ricopre il ruolo portatore di doni ai bambini bisognosi così come nella Svizzera francese.
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In Francia ci sono numerosi paesi che portano il nome di Saint-Nicolas. A Parigi si ricordano le due chiese di Saint-Nicolas du Chardonnet. Senza dimenticare che anche il sigillo dell’antica Università de la Sorbonne rappresenta san Nicola, patrono degli studenti, insieme a santa Caterina. In Austria, San Nicola è celebrato il 6 Dicembre, con l’esposizione di figure di cioccolato e marzapane in ogni vetrina di pasticceria a Vienna.
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Facendo girare il mappamondo sono ancora tanti i paesi che celebrano il Santo “di tutti”. Che si chiami San Nicola, Santa Claus, che sia un vescovo o un uomo panciuto vestito di rosso, poco conta. Il Santo “rubato” dai marinai baresi è uno dei più ambiti al mondo. Si sente a casa sulle terre accarezzate dal mar Mediterraneo, così come su quelle dell’Oceano e in tutta l’ Europa. Seguendo il detto “Paese che vai, usanza che trovi”, si trasforma e si lascia abbracciare dalle popolazioni più differenti. In un momento in cui la diversità religiosa torna a far paura, lui resta lì, sospeso tra oriente e occidente. Butta giù tutte le frontiere. Porta doni ai bambini, trova mariti alle fanciulle, protégé student e marina, stranieri e bamni, e si lascia celebrare da cattolici e ortodossi, da ebrei e musulmani, portando un messaggio d’amore a tutti, ovunque preghino, qualunque sia il colore della loro pelle e il nome del loro Dio.