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“Lavoriamo in rete, percorsi di inserimento lavorativo nei territori del sud”

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 09:18
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Sono stati presentati questa mattina a Palazzo di Città, alla presenza del consigliere comunale Giuseppe Muolo, i risultati del progetto “Lavoriamo in rete – percorsi di inserimento lavorativo nei territori del Sud”, finanziato dalla Fondazione con il Sud e realizzato dall’AIPD – Associazione italiana Persone down.

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All’evento hanno partecipato Mariella Gabriella De Napoli, presidente della sezione locale dell’AIPD, la coordinatrice del Servizio di Inserimento lavorativo dell’AIPD Bari Viviana Lagattolla, oltre ai rappresentanti dell’ente di formazione IFOA (capofila dell’ats “Great goals” che ha curato alcuni aspetti del programma Garanzia Giovani) e ai titolari di alcune aziende coinvolte nel progetto.

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“Lavoriamo in rete”, ormai alle battute finali, è stato avviato a gennaio del 2015 con l’obiettivo di formare operatori specializzati negli inserimenti lavorativi, di aumentare la consapevolezza delle persone con sindrome di Down sulle proprie potenzialità professionali e di sensibilizzare le aziende presenti sul territorio.

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“In meno di due anni – ha dichiarato Maria Gabriella De Napoli – siamo riusciti a realizzare due tirocini formativi. Ma in realtà, quello che stiamo presentando oggi è un bilancio di quanto fatto da AIPD Bari in ben dieci anni di attività tesa all’inserimento lavorativo di persone meritevoli di realizzarsi pienamente nel mondo del lavoro esattamente come tutti gli altri perché, contrariamente a quanto si possa pensare, sono pienamente in grado di acquisire e utilizzare elevate professionalità. Il nostro obiettivo è riparare i disastri compiuti dalla legge 68 del 1999, che non è riuscita affatto a garantire la realizzazione professionale delle persone con disabilità. I risultati complessivi del servizio a Bari parlano di sette inserimenti formativi a tempo indeterminato nel settore ristorazione, commercio e amministrazione, sei tirocini formativi attivati negli anni 2015 e 2016 con il programma Garanzia Giovani, della durata di sei mesi ciascuno, mentre altre due esperienze, sempre della durata di sei mesi, verranno attivate entro fine anno. Infine segnalo che l’AIPD nazionale ha promosso, a partire dal prossimo ottobre, due tirocini di tre settimane da svolgersi presso un grande albergo sul lago di Garda”.

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“Nella mia veste di consigliere comunale – ha detto Giuseppe Muolo – mi sento personalmente coinvolto nelle attività associative volte all’inserimento di persone disabili qui a Bari, al punto che posso tranquillamente affermare che questo progetto rappresenta per l’amministrazione comunale il modo migliore per celebrare la festa del lavoro da poco trascorsa. Qui si parla di un lavoro svolto da persone che hanno superato i propri limiti, che si impegnano con tutta la volontà e la determinazione per inserirsi nel tessuto sociale, e che considerano il lavoro come il migliore strumento di emancipazione e di crescita personale. Per questo l’amministrazione proseguirà in questo percorso virtuoso per favorire opportunità fondamentali per consentire a persone con disabilità di realizzare progetti, ambizioni, sogni. Per far questo, lavoreremo per rafforzare ulteriormente le sinergie già in atto con le associazioni e gli imprenditori illuminati, attenti e solidali”.

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 “Quando il Servizio Inserimento lavorativo di AIPD Bari è nato – ha ricordato Viviana Lagattolla – circa dieci anni fa, raccogliemmo una sfida, in un momento nel quale parlare di inserimento di giovani Down nel mondo del lavoro appariva come una follia, in quanto si riteneva, in modo assolutamente errato, che questa condizione determinasse l’impossibilità di svolgere un qualsivoglia mestiere, mentre la collettività, e spesso le stesse famiglie, tendevano a vedere i ragazzi down come eternamente piccoli, infantili, mai adulti, irrimediabilmente colpiti da una malattia che limitava l’intelletto. Da qui siamo partiti, e credo che siamo riusciti a dimostrare che alla sindrome di Down può ben essere associato il concetto di potenzialità e non quello di limite. Un salto culturale che è stato possibile compiere solo attraverso la collaborazione delle istituzioni e diegli imprenditori che hanno creduto nelle potenzialità dei nostri giovani”.

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Una testimonianza dell’efficacia del progetto è stata infine offerta da alcuni tirocinanti: “Questa esperienza – ha detto Simona, tirocinante presso una nota caffetteria del centro – mi ha dato la gioia di vivere, sia perché vado d’accordo con i miei colleghi, sia perché mi sono appassionata alle mansioni che svolgo. Adesso mi sento allegra, felice, utile e anche autonoma, perché sono in grado di raggiungere tranquillamente da sola il mio posto di lavoro con l’autobus”.

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